Crollati del 70 per cento gli accessi ai pronti soccorsi nel Lazio nell’era del coronavirus
Secondo uno studio realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, nei primi tre mesi del 2020 c'è stata una netta riduzione degli accessi totali nei pronti soccorsi del territorio rispetto allo stesso periodo del 2019. In particolare è stata osservata una riduzione degli accessi per patologie cardio e cerebrovascolari e per traumi severi, mentre sono aumentati gli accessi per sintomatologia legata alle polmoniti. Secondo lo studio si sarebbe verificata una riduzione di accessi soprattutto a "carico delle condizioni potenzialmente differibili, che dimostra una grossa potenzialità del sistema di ridurre il ricorso al PS per condizioni ad alto rischio di inappropriatezza".
Nei primi 3 mesi del 2020 si assiste a una riduzione di accessi del 21,5 per cento in totale, ma nelle ultime tre settimane di marzo c'è un crollo del 73 per cento rispetto all'anno precedente. "Confrontando i primi 3 mesi del periodo 2017-2019 con il 2020 risulta che gli accessi per sindrome coronarica acuta e cerebrovascolari acute iniziano a ridursi a partire dalla decima settimana fino ad arrivare rispettivamente a una variazione superiore al 57% e al 50%. Gli accessi per condizioni a rischio di inappropriatezza si riducono a partire dalla ottava settimana, con variazione massima del 70%. Gli accessi per trauma grave si riducono fino al 70% nella undicesima settimana". Gli accessi per polmonite (non solo quella causata da Covid-19) anche del 70 per cento in alcune settimane. La riduzione di accessi varia anche con l'età: per i minorenni arriva fino al 64 per cento nel mese di marzo, mentre per gli anziani arriva ‘solo' al 52 per cento.