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Critical Mass Roma: 3000 ciclisti invadono via Cristoforo Colombo fino a Ostia

È terminato oggi dopo tre giorni il più grande raduno di attivisti su due ruote in Italia. I ciclisti della Critical Mass, guidati da una navicella aliena a pedali, sono partiti da piazzale Ostiense fino a raggiungere Ostia paralizzando la circolazione su via Cristoforo Colombo in questa prima domenica di giugno.
A cura di Redazione Roma
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È terminata oggi la "Ciemmona interplenataria" l'appuntamento più importante dell'anno per gli attivisti su due ruote della Critical Mass Roma, che almeno in 3000 hanno pedalato da piazzale Ostiense fino a Ostia. Paralizzato a tratti il traffico, in particolare su via Cristoforo Colombo dove la Polizia Locale ha più riprese ha dovuto deviare la circolazione. A guidare il coloratissimo corteo di biciclette una navicella aliena, anche questa ovviamente trasportata in bicicletta.  Quello di Roma, giunto alla sua sedicesima edizione, è l'appuntamento più importante dell'anno per gli attivisti ecologisti della Critical Mass, una forma di protesta e mobilitazione in bicicletta nata nel 1992 a San Francisco e diffusasi poi in tutto il mondo con il movimento anti globalizzazione a cavallo tra gli anni '90 e gli inizio dei 2000.

La Critical Mass invade Roma dalla Tangenziale Est a Ostia

I ciclisti hanno mantenuto le promesse della vigilia: "Noi siamo il traffico e ci prenderemo le strade – avevano annunciato –
La promessa di mettere al centro la mobilità alternativa a partire dalle biciclette e il trasporto pubblico è stata brutalmente tradita. Per le bici non si è fatto praticamente nulla e si moltiplicano gli episodi tesi ad ostacolare anziché facilitare l'uso della bicicletta". I manifestanti ieri hanno invece iniziato la loro pedalata, questa volta in versione tardo pomeridiana, da Parco Schuster a San Paolo, invadendo anche la Tangenziale Est. I ciclisti della Critical Mass, che a Roma danno vita a una manifestazione al mese l'ultimo venerdì del mese, rivendicano una mobilità alternativa, città sostenibili e maggiore attenzione alle questioni ambientali invadendo le strade normalmente riservate alle auto, grazie proprio alla "massa critica" che i ciclisti raggiungono tutti insieme. Una forza dei numeri che come oggi gli consente di conquistare anche una via ad alto scorrimento come via Cristoforo Colombo.

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