Covid al campus, l’Università Pontificia Salesiana conferma: 4 ricoverati, tamponi a tutti
“Tra i membri delle sei comunità religiose che vivono all’interno del campus purtroppo si sono recentemente verificati casi di positività al COVID-19 che, riscontrati dai medici competenti, sono stati immediatamente segnalati all’autorità sanitaria”. Con un comunicato emesso nel primo pomeriggio di sabato 25 aprile l’Università Pontificia Salesiana ha ammesso ciò che Fanpage.it aveva denunciato poche ore prima: che nell’ateneo cattolico del Nuovo Salario c’è un focolaio di Coronavirus tra i più significativi della Capitale, e che finora di quel focolaio non era stata data alcuna comunicazione pubblica.
Il rettore dell’Università, Mauro Mantovani, contattato da Fanpage.it, aveva già ammesso in mattinata l’esistenza del focolaio, e aveva annunciato per lunedì una comunicazione ufficiale, nella quale, si spera, verranno fornite ulteriori informazioni in merito ai casi di Coronavirus accertati. Per ora, infatti, le informazioni sui casi accertati e sui pazienti gravi divergono: il comunicato dell’Università parla di 4 persone ricoverate in ospedali – e quindi con sintomatologia grave – e una ventina di contagiati asintomatici.
Dal canto suo, il presidente del municipio del III Municipuo, Giovanni Caudo, parla di “due casi che sono stati portati nei giorni scorsi uno all'Umberto primo e uno è posto in quarantena al Marriott” e di “15 positivi al tampone”, per i quali si sta decidendo se confinarli in un'ala della struttura o allontanarli”. Caudo informa anche che l’Università sta procedendo a testare tutti i suoi ospiti per trovare nuovi eventuali positività.
Il caso, se confermata, pone interrogativi inquietanti sulla diffusione del Coronavirus in seno alla congregazione salesiana: tra il 22 febbraio e il 13 marzo a Torino si è infatti tenuto il 28° Capitolo Generale della Congregazione Salesiana con delegati da tutta Italia e dal mondo, durante il quale i partecipanti hanno continuano a fare avanti e indietro per l'Italia anche dopo l'inizio del lockdown per rinnovare tutte le cariche della comunità religiosa.