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Costringe il figlio a mangiare solo gluten free: mamma a processo per maltrattamenti

Il bambino di 10 anni era già stata trasferito in una casa famiglia e la madre, che avrebbe allontanato il padre con false accuse anche di violenza, al momento ha perso la potestà genitoriale a causa della sua fissazione per l’alimentazione che aveva finito per coinvolgere anche il figlio di soli 10 anni.
A cura di Redazione Roma
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Una mamma di quarant'anni, romana, è stata rinviata a giudizio e affronterà un processo per maltrattamenti e, per il momento, ha perso la potestà genitoriale, a causa della sua fissazione con l'alimentazione, diventata nel tempo una vera e propria ossessione che ha coinvolto anche suo figlio. In particolare la donna lo avrebbe costretto, tramite pressioni psicologiche, il figlio a mangiare solo alimenti ‘gluten free‘, nonostante il ragazzo non avesse nessuna patologia che lo richiedesse.

La vicenda è stata raccontata dalle colonne dell'edizione cittadina del quotidiano il Messaggero, che riporta le richieste dei pm Maria Gabriella Fazzi ed Elena Neri, accolte dal gip Francesco Patrone. Secondo quanto ricostruito nel corso dell'inchiesta la donna avrebbe anche fatto allontanare il padre dal figlio con accuse false, compresa quella di essere un violento. All'uomo l'ex compagna imputava anche l'accusa di "avvelenare" il figlio con panini e pasta contenente glutine. A giudizio anche l'avvocato difensore della donna che, secondo l'accusa, avrebbe agito ben oltre i limiti della professione diffamando chiunque si sia occupato del caso.

Il bambino era stato già da tempo inserito in una casa famiglia, allontanato dal contesto familiare ritenuto dannoso. Pur vivendo con tutti gli agi e i comfort, sarebbe stato sottoposto a un'enorme pressione psicologica non solo perché indotto a credersi celiaco pur non essendolo, ma perché la madre lo avrebbe costretto a vivere una perpetua ansia da prestazione organizzando ogni attimo della sua vita con attività e corsi. La piscina in giardino, i circoli sportivi esclusivi, le lezioni private di lingua avrebbero solo contribuito a creare una condizione di sofferenza nel minore, assieme allo scontro continui tra i due genitori, secondo il parere del tribunale dei minori,

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