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Così Francesco Boccia e Matteo Salvini chiesero a Parnasi i biglietti per l’ultima partita di Totti

Diversi esponenti politici chiesero a Luca Parnasi, figura chiave dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, biglietti per l’ultimo match di Francesco Totti all’Olimpico. In un’intercettazione emergono i nomi del deputato del Pd Francesco Boccia e del ministro dell’Interno Matteo Salvini. La richiesta di quest’utlimo non fu però soddisfatta: “Onestamente di Matteo me ne fregherei”, dice Parnasi. Anche Luca Lanzalone, presidente dimissionario Acea coinvolto nell’inchiesta, si interessò per procurare biglietti a esponenti dei Cinque stelle.
A cura di Francesco Loiacono
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È considerato il centro del presunto disegno corruttivo emerso ieri a Roma, e che ha portato a nove arresti. Ma Luca Parnasi, imprenditore e costruttore da ieri in carcere, era anche una figura a cui diversi politici si rivolgevano per chiedere favori. Come ad esempio ottenere i biglietti per l'ultima partita di Francesco Totti allo stadio Olimpico: il match Roma-Genoa del 28 maggio 2017. Un vero e proprio evento, considerata la venerazione per l'ex capitano giallorosso da parte dei suoi tifosi. E difatti, come emerge dalle carte dell'inchiesta "Rinascimento", sarebbero stati diversi i politici, di diversi schieramenti, a essersi rivolti a Parnasi per riuscire a entrare in un Olimpico ormai tutto esaurito: tra i nomi spuntano quelli di Francesco Boccia, attuale deputato del Pd e di Matteo Salvini, attuale ministro dell'Interno. Agli atti dell'inchiesta c'è una telefonata tra l'amministratore delegato della Roma Mauro Baldissoni (non indagato) e Parnasi, che in quel momento scalpita per poter iniziare a realizzare il progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Parnasi premette che vuole soddisfare solo le richieste di biglietti provenienti da persone che possano "servire", per il suo progetto. Il dialogo è il seguente:

"Tickets come sei messo?", chiede Parnasi a Baldissoni.

"Eh, come sono messo Luca…non ci stanno i biglietti…", la risposta dell'ad.

Parnasi: "Io volevo infilare Simone (Contasta, un collaboratore di Parnasi, ndr).

Baldissoni: "Per Simone lo possiamo trovare un posto…".

Parnasi: "Perfetto. Secondo, me lo ha chiesto uno Claudio Santini (già capo della segreteria del Ministero dei Beni culturali, nonché uno degli indagati, ndr)… Claudio ci sta dando una grossa mano come sai… Lo abbiamo incontrato insieme a Piazza Morgana. Poi il terzo che me lo ha chiesto, ma questo dobbiamo capire se ci interessa sul progetto, è Francesco Boccia. Lo conosci Francesco tu? Commissione…".

Baldissoni: "Pd".

Parnasi: "…Bilancio. Pd! Sì! (…) È una persona che c'ha peso e mi ha chiesto dice guarda Luca, fondamentale due tickets. Il quarto è Matteo Salvini, che mi ha chiesto due tickets…però io onestamente di Matteo me ne fregherei".

Baldissoni: "No, sfreghiamocene…".

Parnasi: "Io sto ragionando solo con te su quelli che, secondo me, hanno un minimo di senso per il Progetto… Il resto non guarderei in faccia a nessuno".

Baldissoni: "Va bene…mandami cognome e nome e data di nascita".

Parnasi: "Io direi: uno Claudio, i due di Boccia e quello che metto io al posto di Simone e Simone lo porto con me".

L'interessamento di Lanzalone per i Cinque stelle

In un'altra telefonata intercettata emerge anche l'interessamento di un'altra figura chiave dell'inchiesta, il presidente dimissionario di Acea Luca Lanzalone, per ottenere i biglietti dell'ultimo match di Totti all'Olimpico, Non per lui, ma per imprecisati "esponenti nazionali dei Cinque stelle". Il dialogo intercettato in questo caso avviene tra Baldissoni e Simone Contasta. Baldissoni dice: "Lanzalone mi chiede i biglietti per Roma-Genoa, gli ho detto va bene, tranquillo… Mi ha detto: mi servono tre biglietti in più perché vengono degli esponenti nazionali dei Cinque Stelle. Tra l'altro uno di questi è funzionale a favorire una specie di photo opportunity accordo".

Contasta: "Ho capito".

Baldissoni: "Raggi-Zingaretti-Pallotta… per in qualche modo spingere e sancire il… siamo tutti d'accordo a farlo in tempo".

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