Corruzione in carcere a Roma: arrestate due guardie carcerarie e un detenuto
Corruzione nel carcere di Rebibbia a Roma. Questo il contesto nel quale è maturata un'operazione della polizia e del nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria di Roma che ha portato questa mattina a tre arresti. In manette sono finiti G.G., 50enne già detenuto attualmente nel carcere di Cremona e le due guardie carcerarie D.T.P., 47enne della provincia di Caserta e B.A.T., 46ee nato in Svizzera, entrambi finiti ai domiciliari.
Le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Roma hanno permesso di accertare come le due guardie, mentre erano in servizio a Rebibbia, abbiano fatto favori al detenuto dietro la promessa di denaro, poi mai elargito e di una non chiara partecipazione nella pizzeria che il 50enne aveva dichiarato di volersi aprire una volta uscito dal carcere. L'uomo, mentre era detenuto nel reparto G9 di Rebibbia, aveva stabilito un rapporto particolarmente confidenziale con le due guardie, che lo avrebbero favorito in varie maniere: dalla comunicazione di notizie a lui, a sua moglie e al suo avvocato, alla rivelazione agli operatori penitenziari di notizie positive sulla condotta del detenuto. Fino al compimento di specifici atti contrari ai doveri d’ufficio e a un'attività di intermediazione per far recapitare beni all’interno del carcere al detenuto, che usufruiva del regime di semilibertà.
Il 50enne è anche indagato per evasione: proprio sfruttando il regime speciale non aveva fatto ritorno in carcere, recandosi invece a Crema, dove abita la moglie. Qui l'uomo è stato localizzato e arrestato nel maggio del 2015, finendo poi nel carcere di Cremona.