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Corruzione e riciclaggio a Roma, decine di arresti: indagato il deputato Marotta di Ncd

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito controlli su tutto il territorio nazionale disposti dalla procura di Roma e eseguito decine di misure cautelari ordinate dal gip del tribunale della Capitale. Indagato Antonio Marotta, deputato di Ncd. Al centro dell’inchiesta c’è il faccendiere Raffaele Pizza.
A cura di Enrico Tata
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Decine di arresti e centinaia di perquisizioni delle Fiamme Gialle a Roma. Una maxi operazione, denominata "Labirinto", è scattata questa mattina all'alba. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno eseguito controlli su tutto il territorio nazionale disposti dalla procura di Roma e eseguito decine di misure cautelari ordinate dal gip del tribunale della Capitale. Le accuse vanno dalla corruzione al riciclaggio, all'associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, alla truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita. L'inchiesta è condotta dal pm Giuseppe Pignatone e dal nucleo Centrale Valutario della Guardia di Finanza. Gli arrestati sarebbero 24 per la precisione, 12 in carcere e 12 ai domiciliari.

Secondo quanto scrive Repubblica, la rete sgominata questa mattina sarebbe riuscita in passato ad ottenere appalti di diversi ministeri ed enti statali grazie al pagamento di tangenti anche a esponenti politici e a loro familiari. Sempre stando a quanto scrive il quotidiano romano, alcuni degli appartenenti all'associazione per delinquere si sarebbero occupati di fornire documentazione fittizia per creare i fondi neri destinati ad alimentare le tangenti. Ulteriori particolari verranno annunciati in una conferenza stampa che si terrà a fine mattinata.

Indagato Antonio Marotta di Ncd

Stando a quanto si apprende nell'inchiesta della Procura di Roma risulta indagato anche Antonio Marotta, deputato di Ncd, partito del vicepremier Angelino Alfano. L'avvocato avrebbe avuto legami con il faccendiere al centro dell'inchiesta. Per lui, fa sapere l'agenzia Ansa,  i pm Paolo Ielo e Stefano Rocco Fava avevano sollecitato l'arresto in carcere ma il gip ha escluso alcuni fatti a lui contestati e che hanno fatto cadere i presupposti per applicare la misura detentiva.

Secondo quanto riferisce la Guardia di Finanza, il faccendiere aveva uno studio proprio accanto al Parlamento che usava per "per ricevere denaro di provenienza illecita, occultarlo e smistarlo, avvalendosi in un caso anche della collaborazione del parlamentare, che lo ha attivamente coadiuvato nelle attività di illecita intermediazione".

Al centro dell'inchiesta il faccendiere Raffaele Pizza

Al centro dell'inchiesta c'è il faccendiere Raffaele Pizza, fratello di Giuseppe Pizza, politico calabrese che è stato ex sottosegretario in un governo Berlusconi e leader della nuova Democrazia Cristiana. Secondo i finanzieri, Pizza ha "forti entrature politiche, grazie a salde ed antiche relazioni con personalità di vertice di enti e società pubbliche. Pizza costituiva lo snodo tra il mondo imprenditoriale e quello degli enti pubblici svolgendo un incessante e prezzolata opera di intermediazione nell'interesse personale e di imprenditori senza scrupoli interessati ad aggiudicarsi gare pubbliche".

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