Corruzione, dieci arresti per gli appalti Anas. Anche l’ex sottosegretario Meduri
Dirigenti e funzionari dell’Anas si sono visti stringere le manette ai polsi all’alba nell’ambito della operazione della guardia di Finanza su disposizione del gip del tribunale di Roma. Coinvolti nell'inchiesta, su numerosi episodi corruttivi, anche alcuni imprenditori titolari di società vincitrici di appalti per importanti opere pubbliche e avvocati e anche un ex sottosegretario del ministero delle Infrastrutture. Per la precisione Complessivamente si tratta di dieci provvedimenti di ordinanza di custodia cautelare: cinque riguardano vertici dirigenziale della società che gestisce le autostrade in Italia per la direzione generale di Roma, tre sono a carico di imprenditori titolari delle società aggiudicatrici degli appalti, uno è scattato nei confronti di un avvocato e uno nei confronti dell'esponente del Partito democratico ed ex sottosegretario ai Trasporti dell'ultimo governo Prodi Luigi Meduri, che ora si trova agli arresti domiciliari.
Almeno 300 i finanzieri impegnati nell’esecuzione dell’operazione denominata “Dama nera”. Le ipotesi di reato sono associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e voto di scambio. Sequestrati beni per 200.000 euro, pari alle "somme correttive accertate nei confronti di tutti i dipendenti pubblici infedeli". Oltre 90 le perquisizioni effettuate in 11 regioni diverse: Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo, Le ordinanze sono scattate "sulla scorta degli elementi di reità acquisiti nel corso delle indagini svolte dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, coordinati dalla procura di Roma”. I dettagli della vicenda saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10.30 nella sede del Nucleo di Polizia tributaria, alla presenza del procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e del comandante provinciale della Gdf Giuseppe Magliocco.
Cantone: "Serve una nuova cultura della responsabilità"
Il procuratore generale di Roma Raffaele Cantone ha commentato l'operazione, invocando una nuova cultura ed etica della responsabilità pubblica. "Non sono preoccupato, ma contento. – ha detto Cantone durante la conferenza stampa – Probabilmente, ci sono fatti, in questo caso non attuali, che stanno emergendo. Siamo in un momento in cui tutta una serie di escrescenze tumorali stanno uscendo. Ora, però, bisogna anche mettere una serie di pezze per evitare che questi meccanismi si ripetano continuamente". "Qui c'è un problema di cultura della responsabilità – ha proseguito il magistrato – di cultura delle scelte da parte delle pubbliche amministrazioni, di assunzione della responsabilità da parte di chi sceglie e di chi si occupa di certi ruoli e di certi compiti. Quando arriva il processo penale significa che tutte le barriere precedenti non hanno funzionato. È questo l'unico dato preoccupante".
Luigi Meduri: dalla Dc calabrese al Partito democratico
Classe 1942 e calabrese doc, Luigi Meduri ha iniziato la sua carriera politica nel 1975 come consigliere comunale della Dc nella sua città, Reggio Calabria. Dopo ben 15 anni al Comune di Reggio, dove ricopre anche l'incarico di assessore alla Scuola, nel 1990 sbarca in consiglio regionale. Dopo lo scioglimento della Dc passa nelle file del PPI e rimane alla Regione Calabria, di cui nel 1999 è per un breve periodo anche presidente dopo un "ribaltone" che porta al governo il centrosinistra per un breve periodo. Nel 2001 Meduri arriva in Parlamento, eletto nel collegio di Locri, e da parlamentare passa dentro la Margherita mancando però l'elezione al Senato nel 2006 diventando sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture del governo Prodi. Dalla Margherita passa al Pd di cui è membro dell'assemblea nazionale.