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Emergenza Covid-19, Virginia Raggi: “Servono poteri straordinari per i sindaci”

Poteri straordinari servirebbero ai sindaci, ha dichiarato Raggi nel corso di un’intervista a SkyTg24, “per consentirci di mettere a terra immediatamente questi investimenti per rilanciare il Paese. Agli italiani dico, quando sara’ il momento di rialzare la testa, rilanciamo l’economia italiana, compriamo i nostri prodotti, andiamo in vacanza in Italia”.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi
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Per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, il governo dovrebbe conferire ai primi cittadini dei comuni italiani poteri straordinari per fronteggiare l'emergenza coronavirus.  Raggi ha ricordato che il presidente Conte ha già stanziato 25 miliardi per sostenere l'economia del Paese e "ora noi sindaci siamo in prima fila per supportare le categorie portando al Governo le loro istanze ma ci servono anche potere straordinari per portare queste misure direttamente sul Paese". A questo proposito la sindaca ha ricordato che il ponte di Genova è in corso di ricostruzione proprio "grazie ai poteri speciali conferiti al sindaco: questo ci fa vedere che gli strumenti normativi ordinari non siano idonei, non possiamo impiegare 2 o 3 anni per dare delle risposte". Poteri straordinari servirebbero ai sindaci, ha dichiarato Raggi nel corso di un'intervista a SkyTg24, "per consentirci di mettere a terra immediatamente questi investimenti per rilanciare il Paese. Agli italiani dico, quando sara' il momento di rialzare la testa, rilanciamo l'economia italiana, compriamo i nostri prodotti, andiamo in vacanza in Italia".

Raggi e il flashmob #Affacciatialle18

La sindaca ha invitato tutti i cittadini ad affacciarsi alla finestra alle 18 per un flashmob. "Oggi affacciatevi alla finestra, uscite sul balcone, fermatevi e salutate i vostri vicini. Se volete cantate, fate un cenno con le mani, sventolate un fazzoletto bianco. Facciamoci coraggio tutti insieme per superare questo momento. Dobbiamo restare in casa per bloccare il contagio del corona virus. In questi momenti difficili possiamo riscoprire il senso di comunità, capire che facciamo parte di un gruppo. Quante volte abbiamo salutato velocemente il nostro vicino di casa come un estraneo. Ora scopriamo che si tratta della persona che ci è più vicina: abita a pochi metri da noi. Magari è un anziano al quale, mantenendo le distanze di sicurezza, possiamo fare la spesa per evitare che esca di casa e si ammali. Siamo umani, siamo una comunità. Insieme supereremo questo momento. Io alle 18 ci sarò, tutti i giorni a partire da oggi".

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