A Roma via ai test rapidi a domicilio con i camper dei medici
Quel che è già stato fatto a Nerola, dove un camper di medici sta eseguendo tamponi a tutta la popolazione, ora si sperimenterà anche a Roma. Soprattutto in quei cluster di contagio che sono diventate alcune case di riposo e alcuni istituti religiosi della città. I medici si muoveranno sul territorio con un furgone e faranno test a domicilio alla ricerca del coronavirus. Le prime due zone individuate sono la Casilina, dove c'è il convento delle Suore Angeliche di San Paolo, e la Nomentana, dove c'è il Nomentana Hospital. Entrambe le strutture hanno registrato decine di contagi tra i loro ospiti. A Nerola, paesino a nord est di Roma di poco più di 10mila abitanti, si sono registrati numerosi casi all'interno di una casa di riposo e per questo il comune è stato dichiarato ‘zona rossa': nessuno può entrare o uscire.
"Proprio in queste ore allo Spallanzani stiamo lavorando per coordinare un gruppo di integrazione ospedale-territorio, quindi Spallanzani-medici di famiglia, che analizzerà soprattutto nel Lazio cosa è successo nei cluster", ha dichiarato il direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani, Francesco Vaia, in una intervista rilasciata a Radio Radio. "Bisogna andare lì – ci stiamo organizzando con dei camper medicalizzati – per verificare cosa è successo e, con il supporto di Ema e Aifa, dare ai medici di famiglia la possibilità di sperimentare sul territorio i farmaci. La sfida a mio giudizio si vince con le sinergie del territorio, questa è una sfida di sistema a cui rispondere con il sistema. L’ospedale deve essere l’ultimo posto in cui arrivare, prima se possibile bisogna curarsi in casa, Io credo che abbiamo raggiunto una media costante e continua, se dovesse – io credo che non avverrà – esserci un aumento siamo attrezzati per fronteggiarlo", ha spiegato Vaia.
D'Amato: "Esperienza di Nerola con tamponi sarà estesa"
A Nerola, ha confermato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, i medici "hanno eseguito numerosi tamponi e collaborato all'indagine epidemiologica per individuare i contatti stretti . I medici hanno visitato in sicurezza diversi cittadini e questa è un'esperienza davvero importante che verrà resa sistematica per far sentire meno soli i cittadini, soprattutto le persone anziane, anche alla luce del fatto che a Nerola due medici di medicina generale sono stati posti in sorveglianza domiciliare".