Trasporti, si fermano alle 21 bus e metro per emergenza Coronavirus a Roma e nel Lazio
Stop a bus, tram, e metro a Roma a partiere dalle ore 21. I mezzi pubblici termineranno il servizio in anticipo nella Capitale. A stabilirlo l'ordinanza emanata della Regione Lazio per la rimodulazione della modalità del servizio, a seguito del nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte per il contenimento del coronavirus. Un documento con le linee guida da seguire firmato del vice presidente della Regione Lazio, Daniele Leodori, dall’assessore alla Sanità e Responsabile dell’Unità di Crisi, Alessio D’Amato e dall’assessore alla Mobilità Mauro Alessandri, che ha come obiettivo quello di garantire il servizio essenziale per assicurare gli spostamenti. Ordinanza che ora dovrà essere recepita da Atac e Comune. Indicazioni che rigaurdano il servizio di trasporto di Roma e provincia, ma anche del resto del Lazio, che subirà una rimodulazione negli orari e numero di corse, e che comprendono anche il trasporto pubblico non di linea, Taxi e Ncc.
Quali sono i servizi di trasporto garantiti a Roma e nel Lazio
I servizi di trasporto che saranno garantiti a Roma, in provincia e nel resto del Lazio saranno quelli utili al raggiungimento di:
· Strutture, centri sanitari e verso gli ospedali;
· Servizi istituzionali essenziali;
· Insediamenti produttivi per le attività economiche che continuano ad operare;
· Supermercati e negozi di beni di prima necessità;
· Stazioni ferroviarie ed autostazioni;
Inoltre sarà garantito il servizio ai pendolari durente le fasce di punta.
Treni con orario estivo dal 13 marzo
Trenitalia a partire dal 13 marzo attiverà l'orario estivo nella Regione Lazio. Nell'ordinanza la Regione Lazio invita tutti i sindaci dei vari Comuni a richiedere una sanificazione dei mezzi e dei depositi a tutte le aziende di trasporto, verificare il rispetto di tutte le misure di igienizzazione a bordo dei mezzi e nei depositi ed evitare, laddove non ci sia assoluta sicurezza, che l'autista sia anche bigliettaio e verificatore. Bisogna evitare, spiega la Regione, che la prima fila del mezzo sia occupata e "bisogna provvedere ad una rivisitazione del piano di rete che consenta di eliminare corse non strettamente connesse al trasporto di lavoratori (ad esempio corse per i mercati settimanali o verso luoghi di socialità), potenziando invece quelle dove si registra il maggior numero di utenti che utilizzano il mezzo pubblico per raggiungere il proprio posto di lavoro".