Riaprono le chiese parrocchiali a Roma
Con una decisione senza precedenti ieri è stata disposta la chiusura di tutte le chiese della Capitale, "per obbedienza alla volontà di Dio". Oggi, però, un decreto del cardinale vicario Angelo De Donatis ha disposto la riapertura di quelle parrocchiali. "La chiesa di Roma, in piena comunione con il suo Vescovo, supremo pastore della chiesa universale, è consapevole del significato simbolico della decisione presa con il predetto decreto" e dispone l'apertura delle "chiese parrocchiali e quelle che sono sedi di missioni con cura d'anime ed equiparate". Restano invece chiuse le chiese non parrocchiali.
I motivi della riapertura: "Le persone si sarebbero sentite ancora più isolate"
"Ogni provvedimento cautelare ecclesiale – ha scritto De Donatis – deve tener conto non soltanto del bene comune della società civile, ma anche di quel bene unico e prezioso che è la fede, soprattutto quella dei più piccoli". Per questo, dopo la decisione di ieri di chiudere tutte le chiese, oggi il decreto è stato modificato "ponendo a capo ai sacerdoti e a tutti i fedeli la responsabilità ultima dell'ingresso nei luoghi di culto, in modo tale da non esporre ad alcun pericolo di contagio la popolazione e nel contempo evitare il segno dell'interdizione fisica all'accesso al luogo di culto attraverso la chiusura del medesimo, la quale potrebbe creare disorientamento e maggior senso di insicurezza". Fino al 3 aprile i fedeli dovranno "attenersi con matura coscienza e con seno di responsabilità alle direttive dei decreti della presidenza del consiglio dei ministri di questi ultimi giorni, in particolare a quelle del cosiddetto decreto ‘Io resto a casa' ". "Il rischio per le persone è di sentirsi ancora di più isolate. Di qui il nuovo decreto che vi viene inviato con questa lettera e che contiene l'indicazione di lasciare aperte le sole chiese parrocchiali e quelle che sono sedi di missioni con cura d'anime ed equiparate", ha spiegato De Donatis.