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Covid 19

Positivo al Coronavirus paziente del San Filippo Neri: medici e infermieri in quarantena

La decisione è stata presa in via precauzionale dai medici della Asl Roma 1: gli operatori che sono entrati in contatto con l’anziano affetto da coronavirus sono in isolamento domiciliare. Intanto i medici stanno ricostruendo la linea di contatti avuta dall’uomo al fine di adottare le misure conseguenti.
A cura di Natascia Grbic
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Un paziente dell'ospedale San Filippo Neri è risultato positivo al test per la ricerca del nuovo coronavirus. Si tratta di un paziente del reparto di oncologia che il 3 marzo scorso si è recato al pronto soccorso a causa di difficoltà respiratorie. Ricoverato in rianimazione, gli è stato fatto un tampone ed è risultato positivo al CoVid19. A quanto si apprende, avrebbe avuto contatti con un familiare ricoverato nel Veneto. A confermare la notizia, l'Assessorato alla Sanità e l'Asl Roma1. "Un paziente ricoverato in isolamento presso l’ospedale San Filippo Neri è risultato positivo al COVID-19 – dichiarano in una nota congiunta – Si tratta di un paziente complesso dal punto di vista clinico, già in cura presso l’Ospedale San Filippo Neri. Nella notte del 3 marzo ha fatto accesso al Pronto Soccorso per un malore. A seguito degli esami diagnostici, preso contatto con l’INMI Lazzaro Spallanzani, si è provveduto ad eseguire il tampone, risultando positivo al CODIV-19. Attualmente il paziente è trattato in isolamento. Il link epidemiologico sembrerebbe legato ad un familiare in cura presso una struttura ospedaliera del Veneto. All’interno del San Filippo Neri sono state attivate tutte le misure previste per garantire la sicurezza e individuare eventuali altri paziente e operatori con cui può essere entrato in contatto, per adottare le misure conseguenti. In via precauzionale e fino alla fine della valutazione, alcuni operatori non sono in servizio, ma in isolamento domiciliare".

Coronavirus, potenziate terapie intensive

Negli ultimi giorni diverse persone affette da coronavirus si sono presentate al pronto soccorso per ricevere le cure necessarie. Questo ha portato al fatto che medici e infermieri entrati in contatto con il paziente poi risultato positivo sono state messi in quarantena. "In questo momento la priorità è garantire il rispetto di tutte le procedure di sicurezza per evitare eventuali quarantene al personale sanitario e attuare immediatamente la 1° fase del potenziamento delle terapie intensive con 77 posti dedicati – ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità D'Amato – Entro la giornata odierna verrà emanata l’ordinanza per potenziare le terapie intensive con una riorganizzazione dei setting interni che riguarderà l’Istituto Spallanzani di Roma, il Policlinico Umberto I, il Policlinico Gemelli, l’A.O. Sant’Andrea e il Policlinico di Tor Vergata oltre ai presidi nelle province: il De Lellis di Rieti, il Belcolle di Viterbo, lo Spaziani di Frosinone e il Goretti di Latina. Sarà ampliata la rete regionale dei laboratori per i test con il coordinamento dell’Istituto Spallanzani come HUB regionale. Sono in arrivo dalla Protezione civile 600mila mascherine, 20 mila tute e 5 mila occhiali protettivi sanificabili e ogni giorno alle ore 12 le Asl devono comunicare alla direzione regionale l’andamento delle scorte di magazzino. Inoltre saranno date indicazioni ai Centri di Assistenza Domiciliare (CAD) per l’erogazione in sicurezza del servizio di assistenza domiciliare".

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