Nuovo flash mob alle 21: migliaia di romani al balcone con torce e luci
Dopo "Il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano suonata e cantata all'ormai consueto appuntamento delle 18.00, un nuovo flash mob è andato in onda dai balconi di casa dei romani e in tutta Italia. In tantissimi si sono affacciati con fiaccole, luci, candele e torce oggi alle 21.00. Lo stesso copione andato in onda in tutti i quartieri della città con persone di tutte le età affacciate a urlare e cantare. "Restate a casa", "Italia", "Daje", "Forza Roma", "Coraggio" e "Forza", alcune delle parole e delle frasi urlate dalle finestre dai romani per farsi coraggio. Un modo per superare l'isolamento forzato che sembrerebbe essere solo all'inizio per limitare il contagio da nuovo coronavirus. Qualcuno ha cantato l'Inno di Mameli, qualcuno una più prosaica "Grazie Roma, e non è mancato chi ha intonato "Bella Ciao".
Domani è lunedì e comincia una nuova settimana di isolamento, restrizioni e di limitazioni che impongono di spostarsi solo per ragioni di lavoro, per fare la spesa o per altre irrimandabili urgenze. In tanto in Italia oggi il mumero dei contagiati è salito a 24747 contagiati, di cui 2335 guariti e 1809 morti. Nel punto quotidiano con la stampa il capo della Protezione Civile Borrelli è tornato a chiedere agli italiani di stare quanto più possibile a casa: "Faccio un richiamo alle regole: bisogna uscire soltanto per esigenze lavorative, cure mediche e spesa. Bisogna limitare al massimo i viaggi e le uscite fuori dalle abitazioni".
Un piccolo strappo alle regole lo ha fatto oggi Papa Francesco che, a piedi, si è recato in preghiera in alcuni importanti luoghi di culto della città: "Questo pomeriggio, poco dopo le 16:00, Papa Francesco ha lasciato il Vaticano in forma privata e si e' recato in visita alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per rivolgere una preghiera alla Vergine, Salus populi Romani, la cui icona è lì custodita e venerata. Successivamente, facendo un tratto di Via del Corso a piedi, come in pellegrinaggio, il Santo Padre ha raggiunto la chiesa di San Marcello al Corso, dove si trova il Crocifisso miracoloso che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri della città perché finisse la Grande Peste a Roma"