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Covid 19

Emergenza Covid-19, cosa bisogna fare in caso di sintomi influenzali o sospetto di contagio

Cosa fare in caso di sintomi influenzali o sospetto contagio da coronavirus. Per chi è stato recentemente nelle cosiddette ‘zone rosse’ e per chi ha avuto contatti (o sospetto di contatto) con persone residenti in quelle aree di Lombardia e Veneto, l’ordinanza della Regione Lazio è chiara e dettagliata. Ma chi non ha neanche lontanamente collegamenti con questi casi cosa deve fare? La risposta c’è: deve contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia.
A cura di Enrico Tata
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Cosa può e deve fare un cittadino del Lazio che ha sintomi influenzali, non ha nessun link epidemiologico (cioè non ha collegamenti con le aree a rischio), ma sospetta, anche lontanamente, un contagio da coronavirus? Per chi ha viaggiato recentemente nelle cosiddette ‘zone rosse' e per chi ha avuto contatti (o sospetto di contatto) con persone residenti in quelle aree di Lombardia e Veneto, l'ordinanza della Regione Lazio è chiara e dettagliata (questo il link). Ma chi non ha in nessun modo collegamenti con questi casi cosa deve fare? La risposta c'è: deve contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia. Spiega Giovanni Papa, membro del direttivo della Federazione Italiana Medici di Famiglia : "Un paziente che ha sintomi influenzali, una febbre più o meno alta, rinorrea (naso che cola) o tosse e non ha nessun contatto epidemiologico, deve contattare telefonicamente il proprio medico curante e non recarsi autonomamente al suo studio. Il medico sottoporrà il paziente a un triage telefonico, un'intervista che mira a capire i sintomi e i contatti epidemiologici (contatto a rischio, con persone sicuramente o probabilmente infette, viaggi, spostamenti in quelle zone)".  Se il criterio epidemiologico cade, cioè se ci sono solo i sintomi e non c'è nessun collegamento con le zone a rischio, "cerchiamo di gestire il paziente nei primi giorni, laddove possibile, a livello domiciliare. Questo anche perché molti pazienti nostri sono pazienti anziani e affetti da malattie croniche. Noi dobbiamo cercare di proteggere la popolazione a rischio, a prescindere dal Covid-19. Il paziente a cui faccio l'intervista e che non ha assolutamente un rischio epidemiologico, cerco di gestirlo telefonicamente e a domicilio, se è necessario. In questa situazione, comunque, aumenta la disponibilità dei medici di famiglia alla reperibilità telefonica". Qua un esempio di triage telefonico. 

Le mascherine: "Più importante che la indossi il paziente"

Per quanto riguarda l'uso delle mascherine, in una visita domiciliare "se ho a disposizione mascherine di tipo chirurgico, la faccio indossare al paziente. Quelle mascherine servono per lo più ad evitare che dalla bocca del paziente ci sia diffusione con le goccioline di Flugge. Mi lavo le mani, indosso i guanti e faccio indossare la mascherina al paziente".

Chi deve chiamare il numero verde

Non è necessario, inoltre, ricorrere al numero verde messo a disposizione dalla Regione Lazio, in casi dove non ci sono collegamenti con le zone a rischio. "Spesso questi numeri, per paura sono sovraccaricati da chiamate da pazienti che in realtà non hanno necessità. Se non c'è link epidemiologico, noi medici di medicina generale siamo il punto di riferimento, il primo baluardo", spiega Papa. E se l'influenza dovesse complicarsi in una polmonite? Che succede? "Capita spesso di avere, durante il periodo influenzale, di avere casi che poi si complicano in bronchite, broncopolmonite o polmonite semplice. In questa situazione noi medici di famiglia, con molta umiltà e perché è importante lavorare tutti insieme, penso possiamo avvalerci di una consulenza telefonica dello Spallanzani, poi sarà lo Spallanzani a valutare se continuare la nostra gestione domiciliare o attuare un protocollo più specifico. Però, diciamo, l'evoluzione in polmonite ci capita spesso di vederla. L'anno scorso due miei pazienti hanno avuto una polmonite e una bronchite pesante,  che abbiamo gestito tranquillamente a domicilio con terapia antibiotica", conclude il medico.

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