Emergenza Covid-19, nuove restrizioni del governo: cosa resta aperto a Roma e nel Lazio
Il decreto annunciato dal premier Giuseppe Conte stasera prevede un nuovo inasprimento delle misure volte a contenere i contagi da coronavirus, che l'Organizzazione mondiale della Sanità nel pomeriggio ha dichiarato pandemia, con 110 Paesi infettati e 4000 morti nel Mondo. Provvedimenti quelli firmati e illustrati dal presidente del Consiglio alla popolazione, che resteranno in vigore fino al 25 marzo 2020 in tutta Italia, già dichiarata con precedente decreto ‘zona protetta'. A partire da domani anche a Roma e nel Lazio resteranno chiuse le attività commerciali e i servizi non essenziali come bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e servizi mensa che non garantiscono la distanza di un metro.
Coronavirus Roma e Lazio, cosa resterà aperto
Nel nuovo decreto annunciato stasera il premier Conte spiega che resteranno aperte tutte le attività che provvedono ai beni di prima necessità come supermercati, negozi di alimentari, farmacie e pompe di benzina. Tra queste, elencate nell'allegato 1 del decreto che spiega cosa resta aperto e cosa no, si legge che rimarranno inoltre disponibili alla popolazione negozi che riguardano il commercio al dettaglio di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, commericio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati, lavanderie, tintorie e pompe funebri. Non ci sarà il blocco dei trasporti pubblici che continueranno a circolare.