Allo Spallanzani si studiano gli anticorpi dei pazienti guariti dal Coronavirus
Due morti, una donna di Casalpusterlengo, il Lombardia, e un uomo di Vo' Euganeo, in Veneto, e oltre 50 casi di contagio tra le due regioni del Nord: questo, per il momento, il bilancio del Coronavirus in Italia. All'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, il nosocomio nel quale sono stati ricoverati i primi pazienti nel nostro paese e dove, per la prima volta, il virus è stato isolato, si stanno studiando gli anticorpi dei pazienti guariti nella speranza di raccogliere ulteriori informazioni per combattere la malattia. Si tratta, come rende noto l'ospedale romano, di una procedura già utilizzata efficacemente per altre malattie altamente infettive, come ad esempio l'ebola.
"Applicando il modello di altre malattie, l'ipotesi è che gli anticorpi in questo caso siano protettivi. Però i casi in cui non sono protettivi sono minimi e noi contiamo grazie alla disponibilità di questi pazienti e al materiale che loro gentilmente decideranno di donare alla ricerca, di valutare come e quanto gli anticorpi sono capaci di eliminare il virus. È uno dei nostri programmi ambiziosi e speriamo di portarlo a termine" ha dichiarato Giuseppe Ippolito, direttore dell'Inmi Lazzaro Spallanzani, al termine delle conferenza stampa sulle condizioni di salute dei due giovani italiani e della coppia di turisti cinesi ricoverati nel nosocomio romano, i primi due contagi di Coronavirus verificatisi in Italia.