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Coronavirus a Roma, tenta di incassare polizza da 84.000 euro: “Mio nipote è bloccato Milano”

Una donna di 83 anni è stata arrestata con due complici in un ufficio postale in zona Roma Est: grazie a dei documenti falsi stava tentando di incassare una polizza sulla vita sostituendosi alla legittima intestataria, con la scusa del nuovo coronavirus. “Mio nipote è bloccato a Milano devo inviargli del denaro”, avrebbe detto agli impiegati dell’ufficio postale.
A cura di Redazione Roma
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foto di repertorio
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Una donna di 83 anni ha tentato una truffa utilizzando l'allarme generato dal nuovo coronavirus. La signora si è recata in un ufficio postale in zona Roma Est pretendendo di incassare una polizza sulla vita da 84.000 euro con la scusa di dover inviare del denaro al nipote bloccato in Lombardia con l'istituzione della zona rossa. Con l'anziana signora sono stati identificati, denunciati e arrestati anche due uomini di 64 e 55. sono accusati.

Sono accusati di aver tentato in concorso tra loro di tentata truffa ai danni di Poste Italiane Spa. I tre, grazie a dei documenti falsi, hanno provato a incassare l'assicurazione sulla vita emessa da Poste a favore di un'anziana di 90 anni. A smascherare il maldestro tentativo gli agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, che quotidianamente si operano in "un'azione di contrasto alle frodi realizzate in danno di titolari di ‘polizze vita'".

Gli agenti della polizia hanno fermato l'83enne nell'ufficio postale dove attendeva di riscuotere la ricca somma di denaro, accompagnata dai due complici. "Nel tentativo di trarre in inganno i dipendenti dell’Ufficio Postale, la donna, che si era sostituita alla legittima titolare, aveva comunicato l’urgente necessità di liquidare la polizza per disporre di denaro da inviare al proprio nipote bloccato in Lombardia a causa dei provvedimenti urgenti relativi alla diffusione del coronavirus. – si legge in una nota – Il tempestivo intervento dei poliziotti, ha permesso di scongiurare l’incasso fraudolento e di bloccare tutti i malviventi. Oltre ai tre arrestati sono stati indagati in stato di libertà anche due ulteriori complici impegnati nel ruolo di “palo”"

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