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23mila dipendenti capitolini in smart working. Raggi: “Chi può prenda le ferie”

Il Campidoglio ha esteso lo smart working ai 23mila dipendenti di Roma Capitale. A causa dell’allerta coronavirus, potranno lavorare da casa. “Abbiamo adottato misure straordinarie per fronteggiare una situazione straordinaria. Creiamo quindi tutte le migliori condizioni affinché i nostri dipendenti possano usufruire del lavoro agile, limitando così gli spostamenti”.
A cura di Natascia Grbic
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Virginia Raggi
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Il Comune di Roma ha attivato da oggi fino al 20 marzo la possibilità per i dipendenti capitolini di accedere alle modalità di lavoro agile. La circolare è stata inviata oggi dal Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane a tutte le strutture di Roma Capitale. Saranno i responsabili delle singole strutture poi, a dover autorizzare le richieste dei dipendenti, garantendo la continuità dei servizi pubblici essenziali. "Abbiamo adottato misure straordinarie per fronteggiare una situazione straordinaria. Creiamo quindi tutte le migliori condizioni affinché i nostri dipendenti possano usufruire del lavoro agile, limitando così gli spostamenti", ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi. I dipendenti che hanno ferie arretrate sono stati invitati a richiederle: al fine di mantenere gli uffici sempre attivi e funzionanti, saranno organizzate delle turnazioni tra i lavoratori. "Abbiamo messo a punto un dispositivo che consente a tutte le strutture di estendere il lavoro agile, senza alterare il funzionamento dei servizi pubblici essenziali – spiega l'assessore al Personale Antonio De Santis – Chiediamo uno sforzo organizzativo in una fase così complessa".

97 positivi al coronavirus nel Lazio

Attualmente nel Lazio sono 97 i casi di coronavirus. 55 persone sono ricoverate nei vari ospedali della regione, otto sono in terapia intensiva, mentre i restanti si trovano in quarantena nelle loro abitazioni. Tre sono i guariti: si tratta della coppia cinese proveniente da Wuhan ricoverata allo Spallanzani lo scorso 29 gennaio e primi due casi di COVID-19 in Italia, e il ricercatore emiliano di 29 anni rimpatriato dalla Cina. Gli ospedale della Regione Lazio stanno lavorando al fine al aumentare le terapie intensive e far fronte così all'emergenza.

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