Confermata la condanna a 30 anni per i due fidanzati che uccisero un sarto a Terracina
La prima corte d'assise d'appello di Roma si è espressa sul caso di Fabrizio Faiola, imbianchino 36enne di Fondi, e Georgeta Vaceanu, 25enne romena, accusati di aver ucciso il sarto 82enne Umberto Esposito, ritrovato morto nelle campagne di Terracina, provincia di Latina, il 24 marzo del 2017. I giudici hanno confermato la condanna a 30 anni emessa in primo grado dal gup di Latina e hanno ridotto quella della ragazza a 19 anni. Entrambi erano stati giudicati con il rito abbreviato, e quindi con sconto di un terzo sulla pena, ed entrambi erano stati condannati a 30 anni di carcere. La corte ha deciso di riconoscere alla giovane le attenuanti generiche.
Il sarto fu rapito e ucciso a scopo di estorsione
Per i due ragazzi i pm avevano chiesto la condanna all'ergastolo. Stando quanto ricostruirono gli inquirenti, il sarto fu rapito e ucciso. Dopo dieci giorni il suo cadavere fu trovato nelle campagne di Terracina ed aveva le mani e i piedi legati. L'uomo sarebbe stato un cliente di Georgeta, costretta a prostituirsi quando arrivò in Italia dalla Romania. L'uomo si innamorò di lei, le fece regali, le donò soldi e riuscì, dietro pagamento, a liberarla dai suoi sfruttatori. Pur indebitato, continuava a mantenerla, ma lei, nel frattempo si era fidanzata con Faiola, anche lui suo ex cliente. Per sottrarre ancora più soldi al sarto lo rapirono, lo tennero prigioniero e si fecero consegnare la carta di credito. L'anziano, però, morì per asfissia a causa di come lo avevano legato. I due, poi, cercarono di disfarsi del corpo.