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Condanna ridotta per Italo Mosto: uccise Alberto Ianni ‘Er Mitraja’ sul pianerottolo di casa

In appello Italo Mosto è stato condannato a dodici anni di reclusione, tre anni in meno rispetto alla condanna di primo grado. I giudici della prima Corte d’assise d’appello di Roma hanno condannato infatti Mosto per omicidio volontario, ma hanno riconosciuto l’attenuante della provocazione.
A cura di Enrico Tata
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Alberto Ianni
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"Si, sono stato io a uccidere ‘Er Mitraja'. Non ce la facevo più, mi ossessionava. Mi picchiava di continuo, pure lunedì sera era salito su a casa e mi aveva gonfiato di botte. Guardate come mi ha combinato la faccia, sono tutto tumefatto. E questa volta ho reagito". Si difese così Italino Mosto, il 50enne che nella notte del 23 gennaio 2018 ucciso con un colpo di pistola Alberto Ianni, 39 anni, bodyguard, noto come ‘Er Mitraja'. In appello il suo assassino è stato condannato a dodici anni di reclusione, tre anni in meno rispetto alla condanna di primo grado. I giudici della prima Corte d'assise d'appello di Roma hanno condannato infatti Mosto per omicidio volontario, ma hanno riconosciuto l'attenuante della provocazione. Lo scorso novembre il gup condannò Mosto, come detto, a 15 anni di reclusione al termine del rito abbreviato.

L'omicidio di Alberto Ianni ‘Er Mitraja'

Alberto Ianni è stato ucciso sul pianerottolo di casa in via Sebastiano Satta in zona Casal Bruciato la sera dello scorso 22 gennaio. Le indagini si erano concentrate inizialmente, dati i precedenti della vittima, su un regolamento di conti nell'ambiente dello spaccio di stupefacenti. In realtà ‘er Mitraia', fu ucciso da Italo Mosto. L'uomo fu trovato morto sul ballatoio di casa e a dare l'allarme alla forze dell'ordine furono alcuni vicini di casa, che riferirono di aver sentito alcune grida e colpi di arma da fuoco. Tre furono i colpi di  pistola esplosi, uno dei quali centrò Ianni in pieno addome. Con lui c'era la fidanzata, ma quest'ultima raccontò di aver sentito gli spari, ma di non aver visto nulla.

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