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Comunali Roma 2016, Salvini ci ripensa su Bertolaso. Meloni su tutte le furie

“Su Bertolaso la partita è ancora aperta”, ha detto Matteo Salvini. Intanto oggi è saltato il vertice in programma a palazzo Grazioli tra i leader di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Storace: “Ritirare subito la candidatura di Bertolaso”.
A cura di Enrico Tata
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"La partita su Bertolaso è ancora aperta, come tutte le partite. Guido Bertolaso è stato proposto dagli alleati e lo abbiamo accettato come indicazione, ma tra il sì e le elezioni c'è il parere dei cittadini romani. A pacchetto chiuso non compro nulla". Un passo indietro inaspettato quello di Matteo Salvini sulla candidatura dell'ex capo nazionale della Protezione Civile. Un fulmine a ciel, quasi, sereno nell'alleanza di centrodestra che con Guido Bertolaso, dopo il tentativo non riuscito su Rita Dalla Chiesa, sembrava aver trovato il nome giusto per la corsa al Campidoglio e per ritrovare l'unità nella coalizione dopo settimane di continue tensioni. Giorgia Meloni è "allibita" e "arrabbiatissima" dopo le parole di Salvini, dicono fonti parlamentari, e per questo aveva deciso di non partecipare al vertice tra i leader del centrodestra in programma oggi a palazzo Grazioli.  Silvio Berlusconi ha deciso perciò di rinviare l'incontro a data da destinarsi, mentre il 24 febbraio è in programma una riunione presieduta da Altero Matteoli per l'individuazione delle candidature del centrodestra per le elezioni  amministrative. "Il centrodestra è coeso, con Salvini piena condivisione", è il commento di Bertolaso dopo l'uscita del leader della Lega Nord che rimette in discussione la sua candidatura.

Storace: "Ritirare subito la candidatura di Bertolaso"

Problemi per la coalizione arrivano anche da Francesco Storace, leader de La Destra e candidato a sindaco di Roma. "Credo che il centrodestra farebbe bene a ritirare la candidatura di Bertolaso perché altrimenti non si riesce più a parlare di Roma. Io non voglio più parlare di questo candidato", ha detto Storace oggi a Castel Sant'Angelo. "Ora non sto più subendo pressioni da Bertolaso per non candidarmi. Prima ci aveva provato, so che ha importunato un po' di gente. Ma con me e' inutile. Forse ha smesso perche' ha paura di un altro processo, che sarebbe il terzo", ha aggiunto. Con l'ex presidente della Regione Lazio si sono già schierati nei giorni scorsi 21 esponenti di Fratelli d'Italia che si sono rifiutati di appoggiare la candidatura di Guido Bertolaso. Qualche giorno fa l'ex capo della protezione civile aveva rilasciato un'intervista a Radio Capital in cui affermava che "con i Roma non servono ruspe, perché sono una categoria vessata". Frasi che probabilmente non sono piaciute a Matteo Salvini.

Fini: "Nel centrodestra è impazzita la maionese"

“E’ impazzita la maionese. I tre cuochi non riescono più a portare in tavola un piatto decente. Finchè il centrodestra aveva il vento in poppa era semplicesedersi attorno a un tavolo e scegliere tra una gamma di candidati credibili. Oggi non è più così, ci sono tanti elettori che non votano più centrodestra". Così Gianfranco Fini ai microfoni di Radio Cusano Campus. "Sempre di più si ricorre a conigli tirati fuori dal cilindro. Bertolaso, come Parisi, è persona rispettabile, ma non c’è più la capacità dei partiti di scegliere la classe dirigente. Bertolaso può raccogliere consensi in maniera trasversale, perché come Marchini è un candidato civico", ha aggiunto l'ex presidente della Camera. "Se si vuole interpretare l’elettorato di centrodestra e poi si dice di aver votato sempre per Rutelli, si dice che i rom sono una categoria protetta, è chiaro che si sta su un altro pianeta. E’ probabile che ci sia stato un dietrofront di Salvini perché non tutte le caselle sono andate nel posto giusto nella spartizione tra i tre partiti. E’ deprimente che non salvano nemmeno più la forma".

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