Comunali Roma 2016, la Capitale sotto la lente della Commissione Antimafia
Alle prossime elezioni comunali, Roma sarà messa sotto osservazione dalla commissione parlamentare Antimafia. Rosy Bindi ha annunciato infatti che l'organismo da lei presieduto, se accettata la proposta della presidente, vigilerà sulle liste e sui candidati nei comuni sciolti per mafia, in quelli precedentemente sciolti per mafia e mai tornati a votare e nei comuni che sono commissariati, come la capitale.
"Fare un lavoro su tutte le liste delle amministrative, con 1.400 comuni che vanno al voto e con più di 150mila candidati è impossibile. I tempi e gli strumenti che abbiamo a disposizione sono limitati e non ci consentono di fare questo lavoro Qualunque campionamento sarebbe stato arbitrario", ha spiegato Bindi. E per questo è stato scelto di sorvegliare solo i comuni più delicati e problematici. "Nella relazione si denunciano due dati di fatto – continua Bindi – che sono per noi segno di particolare preoccupazione: sono proprio le amministrazioni locali il primo varco delle mafie nelle pubbliche amministrazioni, nei rapporti con la politica anche nell'economia. Quindi il nostro allarme è particolarmente forte. Si va a votare in molte realtà nelle quali le mafie hanno dimostrato di essere i luoghi di insediamento".
"Ho avuto mandato -ha concluso l'ex presidente del Pd- di elaborare una proposta che farà parte della relazione che si caratterizza intorno a questi comuni che non potranno non essere oggetto di valutazioni da parte dell'Antimafia, ma la mera applicazione del nostro Codice non è sufficiente a fare l'effettiva foto del rischio di infiltrazione mafiosa. Su queste realtà faremo una relazione che andrà oltre l'applicazione del codice. Vogliamo acquisire informazioni che vadano oltre il semplice dato giudiziario legato al carico pendente dei reati".