Impresentabili alle Comunali, c’è un candidato arrestato nel 2013: Di Stefano (Casapound)
Secondo la Comissione parlamentare Antimafia, uno dei candidati sindaco alle prossime elezioni comunali di Roma sarebbe stato arrestato per furto aggravato nel dicembre 2013. Nella relazione sulle candidature approvata oggi dalla commissione bicamerale non è però indicato il nome, ma si tratta di Simone Di Stefano, candidato di Casapound. Di Stefano è stato arrestato per aver rubato una bandiera dell'Unione Europea a dicembre del 2013 durante un blitz a Roma al palazzo di rappresentanza della Commissione Europea. Una candidata sarebbe invece sposata con un avvocato, attualmente in carcere, condannato a nove anni e sei mesi per concorso in corruzione e partecipazione ad associazione mafiosa. Un candidato risulta invece imparentato con un uomo appartenente al clan di ‘ndrangheta dei Gallace.
Comunali Roma, i 5 impresentabili
Sempre secondo la relazione della Commissione sono invece impresentabili quattro candidati consiglieri nel sesto municipio di Roma, quello delle Torri: Lunghezza, Torre Spaccata, Torre Angela, Borghesiana, Torre Maura, Torrenova, Torre Gaia. Della lista fanno parte Antonio Carone, candidato nella lista “Viva l’Italia con Tiziana Meloni” e con otto condanne definitive; Domenico Schioppa, lista “Iorio sindaco”, condannato in primo grado per detenzioni di armi; Antonio Giugliano, lista “Storace-Marchini sindaco”, condannato in primo grado per tentata estorsione e altri reati; Fernando Vendetti, lista “Storace-Marchini sindaco”, condannato in primo grado per tentata estorsione. L'Antimafia segnala anche Mattia Marchetti, candidato al Consiglio comunale nella lista Lega Centro. Su di lui pende un processo per tentata estorsione.