Comunali Roma 2016, Bertolaso: “Niente ruspe con i Rom”. E su Berlusconi: “Mai votato”
"Con i rom niente ruspe, sono una categoria vessata". "Serve un sindaco con gli attributi e io ce li ho". "Sono un vecchio democristiano, mai votato Berlusconi". Non è certo passata inosservata la prima intervista rilasciata da Guido Bertolaso come candidato sindaco di Roma per il centrodestra. Per la prima affermazione, gli sono piovute critiche dai salviniani. "Io mi metto sempre dalla parte dei più deboli e i rom sono una categoria che è stata vessata e penalizzata", ha detto Bertolaso ai microfoni di Radio Capital. E su Matteo Salvini: "E' uno concreto, bada al sodo e in questo mi ci ritrovo. Poi magari su alcuni problemi specifici abbiamo idee diverse. Ma è intelligente e ragionevole, ci siamo parlati al telefono". Parole di stima per il leader della Lega Nord che non lo hanno però salvato da critiche. "I romani vogliono sicurezza, questi sono i principi che ci muovono, questi sono i principi del centrodestra in cui crediamo. E' meglio che Bertolaso torni sui suoi passi in modo da dimostrare ai romani di saper offrire loro quanto si aspettano. Il prossimo sindaco di Roma deve pensare solo al benessere dei romani concetto che si traduce anche nel chiudere tutti i campi rom", ha dichiarato Souad Sbai di Noi con Salvini. "A Bertolaso lo frega la somma urgenza di parlare. Non è il suo mestiere e fra poco almeno i leghisti lo rimandano a casa", il commento su Twitter di Francesco Storace.
Bertolaso: "Io vecchio Dc. Mai votato Berlusconi"
Dopo la dichiarazione sui campi rom che certo non è piaciuta a Salvini, Bertolaso ha pensato anche di prendere le distanze da Silvio Berlusconi. "Mai votato, io sono un vecchio democristiano", ha detto. "Mi definisco un vecchio democristiano – spiega -. Anche la vittoria degli Stadio a Sanremo ha dimostrato che i non giovanissimi hanno ancora speranze di successo in questo Paese".
Per Roma, ha detto poi Bertolaso, "ci vuole un sindaco con gli attributi. Io gli attributi, dico anche purtroppo, me li sono dovuti costruire sul campo, alla luce dei mestieri che ho fatto. Alfio Marchini per esempio è uno perbene, è entusiasta ma ho delle perplessità sulla sua esperienza e la sua capacità di governo di una città complessa come Roma. Non bastano entusiasmo e soldi".
