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Colosseo, Franceschini: “Non lo trasformerò in Las Vegas”

Non diventerà un’arena rock o come Las Vegas. Il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, spiega il futuro del Colosseo in un’intervista rilasciata a Repubblica.
A cura di Enrico Tata
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Non diventerà un’arena rock o come Las Vegas. Il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, spiega il futuro del Colosseo in un’intervista rilasciata a Repubblica. È notizia degli scorsi giorni i 18,5 milioni di euro messi in campo per restaurare l’anfiteatro Flavio e trasformarlo in un’arena capace di ospitare spettacoli. “Ma nessuno pensa alle partite di calcio proposte dal presidente della Roma o ai concerti rock – chiarisce Franceschini – Ci saranno solo eventi di altissima qualità. Penso alle tragedie di Seneca, ma anche a uno spettacolo di danza con Roberto Bolle o a un concerto di Paolo Fresu. L'arena ospiterà solo qualche centinaio di persone. Ma con la vendita nel mondo dei diritti televisivi degli spettacoli potremo pagare il restauro di pezzi dell'archeologia romana rimasti senza risorse”.

L’arena, ricorda il ministro, c’è stata fino alla fine dell’Ottocento. Poi, dopo gli scavi non è stata più ripristinata. La proposta di ricostruirla è dell’archeologo Daniele Manacorda. "La proposta che lo riguarda è frutto della Soprintendenza archeologica di Roma, non di un mio raptus – spiega Franceschini – . Le risorse di questa norma del decreto Art Bonus non sono destinate alla manutenzione o al restauro, ma al finanziamento di beni culturali con forti potenzialità turistiche. Sul Colosseo faremo un intervento scientifico inoppugnabile. C'è un dibattito nella comunità scientifica, e va bene. Tutte le opinioni sono rispettabili, ma in tanti sono d'accordo con il progetto: penso ad Adriano La Regina, Andrea Carandini, al presidente del consiglio superiore dei Beni culturali Giuliano Volpe. Non si può dire che siano tutti incapaci”.

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