Civita di Bagnoregio, il comune “assume” falchi e poiane per cacciare i piccioni
Il comune di Civita di Bagnoregio, il borgo in provincia di Viterbo candidato a diventare patrimonio dell'umanità, ha annunciato di voler "assumere" falchi e poiane per risolvere un problema che angustia cittadini e turisti: la presenza infestante dei piccioni nel centro abitato. Un sistema già sperimentato in diversi comuni italiani con successo, e che evita le più drastiche alternative dell'uccisione o della sterilizzazione chimiche per risolvere l'invasione dei pennuti.
“Quello della presenza dei piccioni nel centro abitato è un problema con cui ogni cittadino ha a che fare nella propria quotidianità. Si tratta di animali che sporcano e possono portare e diffondere anche infezioni. Per questo abbiamo deciso di affrontare la problematica ma vogliamo farlo con una prospettiva innovativa e che possa anche aumentare il nostro appeal turistico. Bagnoregio diventerà a breve la città dove non si pagano le tasse e dove volano i falchi”, ha dichiara il sindaco Francesco Bigiotti.
La soluzione è stata affidata all'addestratore Francesco Sciarra della Urbeveteris Falconis, che sta lavorando per predisporre un piano di utilizzo di falchi e poiane "che per tre mesi consecutivi sarà possibile ammirare all’opera sui cieli di Bagnoregio”. “Si tratta di un metodo ecologico e rispettoso degli animali che punta ad allontanare i piccioni introducendo nei centri abitati dei predatori. Così i piccioni non si sentono più sicuri e vanno altrove – ha spiegato l'addestratore di uccelli e rapaci – Il progetto partirà a breve e non è difficile credere che rappresenterà, oltre che un efficace rimedio a una problematica esistente, anche un elemento di grande attrazione per il milione di turisti che ogni anno arriva in questo angolo di Tuscia”.