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È salvo il cioccolato di Roma: Tre Fontane dei frati trappisti non chiude

La Corte d’Appello ha sospeso l’esecutività dell’ordinanza di sfratto ai danni della storica bottega gestita dalla famiglia Rugghia, aperta dal 1873 nella Capitale.
A cura di Enrico Tata
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Dalle confetture senza conservanti e coloranti aggiunti, ai liquori prodotti con metodi artigianali, fino al prodotto di punta: il cioccolato, famoso in tutto il mondo. Nato da ricette antichissime e top secret e facilmente riconoscibile dal marchio che raffigura il Colosseo e la croce. Un’attività che va avanti dal 1873 quella dei trappisti del complesso delle Tre Fontane. Ma la storica bottega che vende i prodotti dei frati, gestita da oltre un secolo dalla famiglia Rugghia, rischiava di chiudere.

Erano gli inizi del secolo scorso quando Angelo Rugghia, allora portiere del monastero, iniziò a vendere i prodotti dei frati dell’abbazia dell’Eur, nel negozietto di via Acque Salvie. Nel 2012 però la Comunità dei Cistercensi Riformati Trappisti ha rivoluto indietro i locali di sua proprietà. E da allora è cominciata un’infinita querelle giudiziaria che avrebbe dovuto portare a uno sfratto esecutivo ai danni del piccolo negozio. Da una parte i Trappisti che vogliono fare cassa: “L’ente religioso, che non ha altre entrate, attraversa un periodo terribile e paga costose tasse”, sono le parole dell’ avvocato dei frati, Massimiliano Montone. Dall'altra le ragioni dei Rugghia: “Portando avanti le richieste della famiglia, circa la possibilità di giungere ad una trattativa, ho più volte chiesto un incontro, ma senza avere risposta”, ha detto il loro difensore.

Lo sfratto avrebbe dovuto concretizzarsi nei prossimi giorni. Se non fosse che si è espressa sull’argomento la Quarta sezione della Corte d’Appello del Tribunale di Roma. “Sospesa l’esecutività della sentenza”, si legge. E per l’attività della famiglia Rugghia è la fine di un incubo. Il negozio che vende il celebre cioccolato lavorato e prodotto nell'abbazia Nostra Signora del santissimo Sacramento delle Frattocchie, a Marino, non sarà costretto a chiudere.

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