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Cinema America, Napolitano sostiene gli occupanti: “Impegno positivo”

Il presidente della Repubblica scrive a Valerio Carocci, leader della protesta per la riapertura della storica sala romana: “Il vostro non può che essere un impegno positivo”
A cura di An. Mar.
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"Non può che considerarsi altamente positivo l’impegno di quanti sostengono la presenza diffusa di centri di attività culturale, teatri e sale nei quartieri storici delle nostre città". Con queste parole il capo dello stato Giorgio Napolitano ha espresso il suo sostegno e la sua partecipazione agli attivisti che lottano per la riapertura del cinema America, la storica sala cinematografica nel cuore di Trastevere, chiusa nel 1999 e poi occupata per protesta dagli stessi attivisti nel 2012. Il messaggio del presidente della repubblica è giunto a Valerio Carocci, 22 anni, uno dei principali animatori del gruppo che si batte per restituire al pubblico lo storico cinema di via Natale del Grande.

È stato proprio il giovane attivista a leggere pubblicamente la lettera in occasione della serata omaggio al maestro Francesco Rosi per la proiezione del film ‘Uomini contro'. Presente alla commossa lettura del messaggio e nel corso della serata in suo onore e in ricordo dello scrittore Emilio Lussu e dell'interprete Gian Maria Volonté, a 20 anni dalla scomparsa e a 100 anni dalla Grande Guerra, anche lo stesso Rosi. La sala cinematografica è attualmente chiusa e in attesa delle disposizioni ministeriali dopo i due anni di occupazione e gestione ad opera dei ragazzi dell'associazione "Piccolo Cinema", cessata nel 2012, per volere della proprietà dei locali che pretese e ottenne lo sgombero della struttura. Recentemente il ministro dei Beni Culturali, ha richiesto per l'ex cinema il vincolo di interesse storico-artistico in ordine alla presenza  nella sala di mosaici realizzati negli anni Cinquanta da Anna Maria Cesarini Sforza e Pietro Cascella. La battaglia dei giovani attivisti dell'associazione "Piccolo cinema" prosegue ora in una sede operativa diversa: si tratta dei locali di un ex forno adiacenti alla sala, concessi loro in comodato d'uso, dove i ragazzi continuano a riunirsi e a organizzare le attività di mobilitazione.

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