Cimitero di Prima Porta, la denuncia di una cittadina: “17 giorni di attesa per cremare mia madre”
"Sono diciassette giorni che mia madre è dentro a una cella frigorifera, in attesa della cremazione". Sono le parole di una donna, che dopo aver subito un grave lutto per la perdita di un genitore, ha dovuto attendere che trascorressero le feste natalizie prima che sua madre potesse riposare in pace. Il triste e spiacevole episodio è accaduto a Roma Nord, in via Flaminia. Un grave ritardo nelle procedure che ha obbligato la donna a trascorrere circa venti giorni, un tempo lunghissimo, sapendo che la salma del proprio genitore stava aspettando di essere cremata, un'attesa che le ha tolto il sonno e ha fatto passare a lei e ai familiari i giorni di festa nell'angoscia. La madre è morta a novantuno anni, ma alla figlia, come racconta, al cimitero di Prima Porta le è stato detto che non sarebbe stato possibile effettuare la cremazione subito: era necessario rimandarla a "dopo le feste".
Cimitero di Prima Porta: giorni di attesa per la cremazione
"Sono diciassette giorni che mia mamma è in un qualche frigorifero in attesa di essere cremata, in attesa che nell'unico forno crematorio della città di Roma, a Prima Porta, qualcuno chiuda la pratica" scrive la donna in un post di denuncia pubblicato su Facebook. "Abbiamo passato così Natale. Capodanno, la Befana a pensare che mamma stava in un frigorifero. Io non ci dormo la notte. Alle tre mi sveglio urlando". E ha aggiunto: "Abbiamo pagato, da fattura, il funerale ‘top di gamma', per fare tutte le cose per benino, che nulla mancasse. Le mancasse nel definitivo, e ultimo, stupidissimo tentativo di accompagnarla con grazia. Che forse io avrei fatto prima a portare mia madre sul Gange".