Chiuso un ristorante a Torpignattara: sporcizia, escrementi di topo e cibo mal conservato
Escrementi di topo, mozziconi di sigarette, rifiuti sul pavimento delle cucine, alimenti mal conservati e impianto elettrico non a norma. Sono le gravi carenze igienico sanitarie e irregolarità riscontrate in un ristorante cinese nel quartiere Torpignattara, che è stato chiuso. A porre i sigilli ai locali gli agenti della polizia locale di Roma Capitale, che hanno multato il titolare, anche per il mancato rispetto delle norme anti Covid. Si tratta di un cittadino cinese trentaseienne, che ha ricevuto sanzioni per un ammontare totale di diverse migliaia di euro. Il provvedimento è scattato a seguito dei controlli dei vigili urbani, nell'ambito delle verifiche del rispetto delle regole da parte di attività commerciali e locali pubblici. Controlli che sono stati intensificati a seguito dell'emergenza coronavirus, con particolare attenzione all'osservanza delle norme per la tutela della salute dei clienti e per limitare la diffusione del contagio da Covid-19.
Sporcizia, cibo mal conservato e impianto elettrico non a norma
I controlli all'interno del ristorante sono scattati nella serata di ieri, venerdì 3 luglio, al termine dei quali gli agenti del V Gruppo Prenestino lo hanno chiuso. Le condizioni igienico sanitarie dei locali, infatti, erano pessime, con un alto rischio per la salute dei consumatori, sia per quelli che prenotando un tavolo, mangiavano all'interno del ristorante, sia per chi ordinava d'asporto. Gli alimenti erano conservati senza rispettare le norme a salvaguardia della salute del consumatore, privi di etichettatura e di indicazioni sulla provenienza.
Alimenti di dubbia provenienza
Il ristorante è stato chiuso e il personale della Asl Roma 2 svolgerà ulteriori accertamenti sugli alimenti presenti nelle cucine, per accertamenti per analizzare la carica batterica di alcuni campioni prelevati e per risalire alla composizione di diversi preparati, che sono stati ritrovati all’interno dei frigoriferi e dei congelatori. Ciò che si sospetta è che alcuni cibi possano avere un’origine diversa da quella indicata sui menu. Se il quadro fosse questo e le analisi lo con fermeranno, il titolare dovrà rispondere anche del reato di frode in commercio.