Chiusa una pescheria a Prati: oltre un quintale di pesce dato in beneficenza
Una pescheria del quartiere Prati a Roma è stata chiusa perché il locale era aperto ma il proprietario lavorava senza autorizzazioni. Il blitz della Polizia di Stato ha permesso di portare alla luce diverse irregolarità e mette in atto il provvedimento. A finire nei guai il titolare del locale, un qurantaquattrenne egiziano, che è stato anche denunciato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. I poliziotti intervenuti insieme al personale della Capitaneria di Porto di Roma e della Asl hanno riscontrato carenze sul lato amministartivo, che hanno costretto gli agenti a chiudere temporaneamente il locale.
Un lavoratore della pescheria aveva a suo carico un decreto di espulsione
Nel dettaglio, gli accertamenti sul locale e il titolare sono partiti quando i poliziotti hanno fermato un trentunenne egiziano, che risultava avere a suo carico un decreto di espulsione. Una volta identificato, è emerso come lavorasse in una pescheria di Prati, proprio quella in questione, così sono scattate ulteriori verifiche, per approfondire la sua pemanenza in Italia.
Oltre un quintale di pesce in beneficenza
A seguito di alcuni controlli, è emerso che al locale mancavano alcune autorizzazioni per poter tenere aperta l'attività commerciale al pubblico. La pescheria è stata temporaneamente chiusa. Non potendo esercitare, tutta la merce in vendita, più di un quintale di pesce, dichiarato commestibile, è stato sequestrato e donato ad associazioni benefiche assistenzialitra cui la Cri, l'Acli, la comunità Sant'Egidio e l'Opera di San Giustino. Il pesce servirà a preparare i pasti per le persone bisognose.