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Chikungunya, la polemica dell’assessora all’Ambiente: “Roma danneggiata da altri comuni”

Dopo i casi di Chikungunya degli ultimi giorni, l’assessora capitolina all’Ambiente attacca gli altri comuni del Lazio che hanno “danneggiato Roma” per le loro “disinfestazioni inefficaci” e sottolinea che il focolaio è ad Anzio e non a Roma.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il comune di Roma ‘scarica’ la colpa dei casi di Chikungunya sugli altri comuni del Lazio e sottolinea che il focolaio non è Roma, ma Anzio, città del litorale nella quale si sono registrati la maggior parte dei casi riscontrati nel Lazio. Dopo gli ultimi casi registrati negli scorsi giorni, la polemica nasce in seguito alle parole di “Benvenuti, ex presidente Ama nominato da Alemanno”, come scrive il Campidoglio in una nota dell’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari. “Ci lasciano sconcertati le sue parole: intervistato dal Tg5 sul caso chikungunya. A Roma disinfestazioni e derattizzazioni sono state effettuate con grande impegno. Dire o lasciar intendere il contrario è un gesto irresponsabile nei confronti dei cittadini”.

Chikungunya, Campidoglio: Il focolaio non è a Roma ma ad Anzio

Il focolaio – afferma Montanari – non è a Roma ma ad Anzio. Roma è stata danneggiata dalle disinfestazioni inefficaci di altri comuni laziali”, attacca l’assessora accusando gli altri comuni di aver danneggiato la Capitale. “Per noi – continua – parlano i numeri: Roma, con 2.875.364 abitanti ha subito 6 casi di contagio. Anzio, con 54.211 abitanti ha riscontrato 19 casi di contagio. Una parte dei cittadini romani che è risultata positiva alla chikungunya era stata in vacanza ad Anzio”.

La polemica della Montanari si basa sul fatto che i “nostri trattamenti preventivi a bassa tossicità hanno funzionato molto meglio degli altri, ci chiediamo cosa hanno fatto le altre amministrazioni per garantire la salute dei cittadini”. Secondo l’assessora capitolina all’Ambiente, “la nuova ordinanza Raggi è servita per permettere gli interventi anche sul suolo privato. Nessun passo indietro e nessun ritardo da parte nostra. I trattamenti adulticidi erano già previsti”.

Su questo caso – conclude – andremo fino in fondo, per ristabilire la verità e valuteremo tutte le azioni possibili, anche legali, denunciando il procurato allarme e la diffusione di notizie false, per tutelare l'operato dell'Amministrazione Capitolina”.

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