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Charlie Hebdo, a Roma sale il livello di allerta

“Rafforzare le misure di vigilanza e di prevenzione”, sono le parole d’ordine della circolare inviata ai prefetti dal Viminale. “Noi abbiamo un livello di allerta elevatissimo, anche se non abbiamo nessuna traccia concreta di segnali possibili di attentato”, ha spiegato il ministro degli Interni Angelino Alfano.
A cura di Enrico Tata
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Dopo la strage di ieri nei locali della redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo, sale il livello di allerta a Roma. Palazzi istituzionali, ambasciate, stazioni ferroviarie e aeroporti, chiese e luoghi di culto saranno controllati e monitorati con attenzione. Il ministero dell’Interno e la Questura di Roma hanno messo a punto un piano di sicurezza che prevede il rafforzamento di tutti i dispositivi di vigilanza che questa volta riguarderà anche le numerose redazioni di giornali, emittenti televisive e radiofoniche. "Rafforzare le misure di vigilanza e di prevenzione", sono le parole d'ordine della circolare inviata ai prefetti dal Viminale. E stamattina sarà il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato inizialmente per mettere a punto il dispositivo in vista del derby di domenica, che tradurrà il testo del Ministero in misure concrete per la sicurezza. A destare qualche preoccupazione sono i possibili obiettivi minori, cioè singole persone, ovvero scrittori, giornalisti, personalità della cultura e della politica, piccole emittenti tv o radiofoniche.

“Noi abbiamo un livello di allerta elevatissimo, anche se non abbiamo nessuna traccia concreta di segnali possibili di attentato”, ha spiegato il ministro degli Interni Angelino Alfano nel corso della registrazione di Porta a Porta . “Abbiamo rafforzato la sicurezza per gli obiettivi sensibili che sono tutti presidiati e stiamo dando il meglio di noi stessi”, ha aggiunto. E questa mattina su Rai Uno, parlando dei Foreign Fighters, cioè i possibili terroristi con cittadinanza europea, ha annunciato: “In Italia ne abbiamo censiti 53. Conosciamo la loro identità e sappiamo dove si trovano. Non significa che sono 53 italiani, ma che sono passati dall'Italia in partenza o di ritorno”.

“C'è preoccupazione. È stata rafforzata la sorveglianza per tutti gli obiettivi sensibili, riconducibili alla Francia e alle testate giornalistiche”. Queste le parole del vicesindaco di Roma Luigi Nieri

Rischio terrorismo, controlli rafforzati a Fiumicino

Nello scalo aereo della Capitale, polizia, carabinieri e Guardia di Finanza si occupano infatti 24 ore su 24 dei controlli con pattuglie, anche in borghese, sia all'interno che all'esterno dell'aeroporto. Una sorta di "roccaforte" è considerato il Terminal 5, l'aerostazione dedicata ai cosiddetti voli a rischio, quelli, cioè, operati dalle compagnie aeree americane e dalla israeliana El Al. Qui, in servizio, c'è un'apposita "squadra laser" formata da tiratori scelti della Polaria dotati di armi a puntamento laser. Con loro operano anche unità cinofile della Polizia addestrate al rilevamento di esplosivi. Per chi arriva, già sul piazzale esterno antistante l'ingresso del Terminal, agenti della Polaria presidiano le porte d'accesso all'aerostazione. A supporto, oltre che al T5, c'è inoltre un sistema di videosorveglianza collegato alla sala operativa della Polaria.

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