Centenario Alberto Sordi, 100 anni fa nasceva il più grande attore romano di tutti i tempi
Il 15 giugno 1920, cento anni fa, nasceva Alberto Sordi, il più grande attore romano. Albertone per tutti gli italiani, anche se lui, sembra, detestava questo soprannome. Nell'anno del centenario dalla sua nascita la città di Roma ricorderà uno dei suoi simboli con eventi e celebrazioni. Avrebbe dovuto aprire in primavera la mostra nella villa dell'attore a via Druso, affacciata sulle Terme di Caracalla, ma l'inaugurazione è stata rimandata al 16 settembre a causa del coronavirus.
I film di Alberto Sordi
Protagonista assoluto del cinema italiano, è impossibile raccontare in poche parole la carriera di Sordi e la galleria di personaggi memorabili a cui ha prestato il volto e la voce: da Nando Moriconi, l'"Americano a Roma" al "Vigile" Otello Celletti. Dal "Medico della mutua" al "Tassinaro" e fino all'"Avaro" di Moliére e al "Marchese del Grillo", diretto da Mario Monicelli. Proprio da quel film è tratto l'epitaffio sulla tomba monumentale di Alberto Sordi che si trova al cimitero Romano del Verano: "Sor Marchese è l'ora". Lavorò con i più grandi registi italiani: con Federico Fellini, per esempio, in film come ‘I vitelloni' del 1953, con Steno in ‘Un giorno in pretura' (e lo stesso ‘Un americano a Roma), con Dino Risi, Mario Monicelli, Mario Soldati, Luigi Zampa, Vittorio De Sica, Ettore Scola. Fu anche regista di diversi film, tra cui il primo fu Fumo di Londra del 1966. Il primo lungometraggio in cui recitò, come comparsa, fu Scipione l'africano, nel 1937.
I luoghi di Albertone a Roma
Alberto Sordi è nato in via San Cosimato, nel cuore di Trastevere, dove ha trascorso tutta la sua infanzia e dove è rimasto fino ai 20 anni. Davanti a dove una volta c'era il suo palazzo, è stata installata nel 2012 una targa per ricordare il luogo dov'è nato il popolare attore romano. Si è trasferito per qualche anno in una via del quartiere e poi, alla morte del papà, è andato a vivere dall'altra parte del Tevere, nel cuore del centro storico di Roma, davanti a Ponte Sisto e tra via dei Pettinari e via delle Zoccolette. Proprio quell'appartamento affacciava sul terrazzo di casa Verdone, con Carlo che da bambino si divertiva a lanciare sassolini sulle finestre della camera di Sordi per vedere dal vivo il volto del popolare attore di cui tanto si parlava. Sordi si è trasferito dopo qualche anno nella lussuosa villa che aveva acquistato nei dintorni delle Terme di Caracalla e dove è vissuto fino alla morte.
La morte e il funerale
Per festeggiare gli 80 anni di Sordi, l'allora primo cittadino di Roma, Francesco Rutelli, lo nominò sindaco della Capitale per un giorno. "A Rute', nun je ‘a faccio più. Non vedo l'ora di levarmi ‘sta fascia. Io ho ereditato al cento per cento l'indolenza dei romani", disse quando riconsegnò la fascia tricolore al sindaco. Due anni dopo, il 24 febbraio 2003 all'età di 83 anni, Alberto Sordi morì. Il suo funerale fu celebrato in piazza San Giovanni alla presenza di centinaia di migliaia di romani. Dal palco Gigi Proietti gli dedicò un sonetto:
Io so' sicuro che nun sei arivato ancora da San Pietro in ginocchione/ A mezza strada te sarai fermato/ A guarda' sta fiumana de persone/ Te renni conto si c'hai combinato?/ Questo e' amore, sincero; è commozione; e rimprovero perché te ne sei annato/ Rispetto vero: tutto pe' Albertone…/ Starai dicenno: ‘ma che state a fa'? Ve vedo tutti tristi, ner dolore'./ E c'hai raggione! Tutta la citta' sbrilluccica de lacrime e ricordi/ E tu nun sei sortanto un granne attore… Tu sei tanto de più: sei Alberto Sordi.