Cassino, cammina su superstrada di notte dopo incidente, investito: Massimo Palumbo morto sul colpo
È stata disposta l'autopsia sul corpo di Massimo Palumbo, l'uomo travolto e ucciso nella notte tra il 28 e il 29 dicembre mentre camminava sulla superstrada Cassino-Atina. Gli investigatori vogliono capire perché il cinquantenne, dopo un lieve incidente avvenuto mentre si trovava su una Opel Corsa con alcuni amici, si sia allontanato a piedi sulla strada. Secondo il conducente del furgone che l'ha investito, evitarlo sarebbe stato impossibile: l'uomo, infatti, riporta che Palumbo stava camminando in mezzo alla carreggiata. Quello che gli inquirenti vogliono stabilire, è se l'uomo fosse in stato confusionale al momento dell'incidente, o se si fosse messo in mezzo alla strada per chiedere aiuto e fermare una vettura. Una decisione poco comprensibile: quando Palumbo e i suoi amici hanno avuto il lieve sinistro, si è allontanato da solo a piedi, in una strada poco illuminata e dove le macchine difficilmente lo avrebbero visto.
Il furgone non è riuscito a evitarlo e Massimo Palumbo è morto praticamente sul colpo: l'impatto con la vettura non gli ha lasciato scampo. Troppo gravi le ferite riportate perché potesse sopravvivere. Il conducente della Opel Corsa sulla quale viaggiava Palumbo poco prima di essere investito è stato denunciato perché si è rifiutato di sottoporsi ai test per verificare la presenza nel sangue di alcol e droga. Inoltre i controlli successivi hanno permesso di accertare che l'uomo non aveva con sé la patente di guida perché gli era stata sospesa a seguito del mancato esame di revisione. L'Opel Corsa è stata sequestrata. Sarà adesso l'autopsia a stabilire le esatte cause della morte di Palumbo e le sue condizioni al momento dello schianto. L'uomo era originario di Cassino ma viveva in Germania: era tornato in Italia per passare le vacanze di Natale con la propria famiglia.