Casamonica, arrestata intera famiglia: gestiva lo spaccio di cocaina a Ciampino con il terrore
Tre membri del clan Casamonica sono stati arrestati questa mattina dai Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo: si tratta di un'intera famiglia composta da padre, madre e figlio, accusati di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Tutti e tre sono stati portati in carcere a seguito di un provvedimento emesso dal giudici per le indagini preliminari presso il Tribunale di Velletri. Le indagini sono partite a novembre 2018, nome in codice dell'operazione ‘Capri'. Ossia la villa confiscata lo scorso giugno, che nel 2016 è stata teatro di una forte esplosione in cui ha perso la vita un giovane esponente della famiglia Casamonica, il 27enne Nicandro. Una dimora sfarzosa, centro dello spaccio di cocaina tra Ciampino e Morena, diventate di monopolio quasi esclusivo del clan, che si approvvigionava di droga sfruttando la paura che incute il nome Casamonica.
Arrestata intera famiglia clan Casamonica: per entrare in casa serviva ‘parola d'ordine'
Sono stati i clienti della famiglia a dire ai carabinieri come facevano i tre a vendere la cocaina. Fermati dalle forze dell'ordine, hanno evidentemente preferito collaborare, nonostante la paura che avessero a denunciare membri del clan Casamonica. Secondo quanto appurato dalle indagini, era proprio la villa la base operativa della famiglia. Chi voleva comprare le dosi di cocaina, doveva citofonare e dire la parola d'ordine per farsi aprire. Una volta varcata la porta, doveva aspettare il cenno di uno dei proprietari per poter avvicinarsi e fare lo scambio. Il tutto avveniva nel giardino della villa, sotto l'occhio vigile delle telecamere di sorveglianza.
Maxi processo al clan Casamonica, quattordici condanne e due assoluzioni
E proprio ieri sono arrivate le prime quattordici condanne (con rito abbreviato) per il maxi processo al clan Casamonica, che hanno portato in carcere decine di esponenti del clan arrestati durante l'operazione ‘Gramigna'. Sono state riconosciute le aggravanti del metodo mafioso e dell'agevolazione dell'associazione mafiosa. Le restanti 44 persone in attesa di giudizio, verranno processate con rito ordinario. La pena più alta è stata inflitta a Rocco Casamonica, che dovrà scontare nove anni e quattro mesi in carcere, seguito poi da Domenico Strangio, condannato a otto anni. Secondo l'accusa, era lui – calabrese della Locride – a rifornire di droga il clan. Tre, invece, sono stati i patteggiamenti a due anni.