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Addio “Zeppetto”: Il Municipio vuole chiudere dopo 50 anni lo storico cocomeraro della Tiburtina

Dopo 50 anni di attività chiude “Zeppetto”, lo storico comeraro di Casal Bruciato che da anni ha accompagnato le estati romane. La decisione del IV Municipio di non rinnovare la licenza di vendita ha scatenato la rabbia della famiglia Proietti, in particolare della figlia Lucia, che ha annunciato il ricorso al Tar.
A cura di Tommaso Franchi
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Roma in ogni angolo ha un luogo caratteristico, ma sono pochi i punti conosciuti soltanto dai romani e considerati un patrimonio da tutti i cittadini. Uno di questi è senza dubbio "Zeppetto", lo storico cocomeraro di Casal Bruciato, tappa fissa di autisti e abitanti del quartiere che per sconfiggere il caldo si fermavano dal proprietario Augusto per assaporare una fetta di cocomero. Da cinquant'anni "Zeppetto" era una vera e propria icona di Roma e della Tiburtina, ma dopo tanto lavoro e tanti cocomeri venduti ora rischia di chiudere i battenti. Secondo quanto riportato dai titolari il IV Municipio non avrebbe rinnovato la licenza di vendita, impedendo di fatto il regolare svolgimento dell'attività. La saracinesca adesso potrebbe abbassarsi per sempre, per una decisione giudicata "priva di qualsiasi logica" da Lucia Proietti, l'attuale proprietaria dell'esercizio commerciale. La stessa titolare ha annunciato che insieme alla sua famiglia farà ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) per impedire alla decisione di diventare esecutiva. In attesa del percorso della giustizia la pagina Facebook di "Zeppetto, il re del cocomero", ha lanciato una petizione per salvare il cocomeraro dalla chiusura definitiva.

La storia di "Zeppetto", il cocomeraro sulla Tiburtina aperto dal 1973

"Zeppetto" era un punto di riferimento per tutti i romani, che nei mesi estivi si recavano in massa dal cocomeraro per rinfrescarsi dopo cena tra una fetta di cocomero e una bevanda fresca. Un'abitudine che andava avanti dal 1973, anno in cui il fondatore Augusto Proietti decise di dare vita a uno dei primi banchi della Capitale aperti alla vendita del cocomero. L'attività ha conosciuto anni di gloria, ma anche un periodo di calo dopo la scomparsa dello stesso Augusto e del figlio Romolo. Il tutto è passato nelle mani della figlia Lucia, con la licenza intestata proprio a lei. Sotto la sua guida l'attività ha conosciuto un periodo di stabilità, fino alla decisione del IV Municipio di revocare la licenza alla famiglia Proietti, costringendo "Zeppetto" a chiudere i battenti per sempre.

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