Carmine Spada, “Romoletto”, condannato a 10 anni con aggravante mafiosa
Carmine Spada, Romoletto, e il suo braccio destro, Emiliano Belletti, Alvaretto, sono stati condannati a dieci anni di carcere. Cinque anni in meno rispetto a quanto chiesto dalla procura. Estorsione aggravata dal metodo mafioso, l' accusa. Questo quando deciso dai giudici della II sezione collegiale del tribunale di Roma che alle 21 e 30 di ieri sera hanno letto la sentenza. Gli ingressi della palazzina in piazzale Clodio erano presidiati fin dalla mattina da agenti in borghese e in aula sono stati sempre presenti almeno quindici poliziotti e carabinieri.
Il boss della famiglia Spada e il suo braccio destro sono stati condannati per il caso del tabaccaio di via Stiepovich a Ostia. I due chiesero all'uomo un pizzo di 275mila euro inventando come scusa una vincita al Lotto che il gestore del locale non gli avrebbe mai pagato. Per un anno, da maggio del 2013 ad aprile 2014, il tabaccaio fu minacciato e intimidito in tutti i modi. "Se non c'hai i sordi so cazzi tua, fatteli prestare, fa come cazzo te pare. Guarda che io ti ammazzo, se no dammi 25mila euro a settimana a partire dal 1 maggio", una delle minacce. E ancora, pochi giorni dopo questa, un altro avvertimento di Alvaretto e Romoletto: "Io metto le bombe, hai capito? Trova i soldi se no te faccio zompare casa. Guarda che avrai problemi tu e la tua bella famiglia, e ricordati solo per cominciare mi costa 50 euro dare fuoco ai negozi e alle case che hai. E se non trovi i soldi mi prendo tutto quello che hai". Il tabbaccaio alla fine acconsentì all'estorsione e consegnò, come acconto, 2mila euro in contanti. "Cerca di trovare tutti i soldi tanto lo so che ce l'hai, li devi dare giovedì primo maggio ad Alvaretto perché io non tornerò più da te", l'ennesima minaccia di Spada. Il 5 maggio i due vennero arrestati. Adriano Baglioni, il tabaccaio di Ostia, è stato il primo commerciante del litorale che ha denunciato apertamente in aula un esponente del clan Spada.