Carlo Verdone riceverà la Cittadinanza Onoraria di Anzio
Carlo Verdone riceverà la Cittadinanza Onoraria di Anzio. L'attore e regista ha infatti accettato la proposta del primo cittadino Candido De Angelis e già è stata organizzata la cerimonia, che si terrà alle ore 16 del 30 agosto 2019 a Villa Corsini Sarsina. Lo stesso giorno, alle 21, Verdone salirà sul palco del teatro all'aperto di Villa Adele per un incontro con i cittadini. "Caro Carlo, è con grande piacere che mi pregio di scriverle, con senso di profonda gratitudine, per tutte le volte in cui, con una sua frase o scena di un film, ha omaggiato Anzio, Città che mi ha visto nascere, scenario della mia e della sua gioventù. Oggi, nell'ambito di un progetto rivolto ad onorare personaggi illustri, fortemente legati a questo territorio, in virtù dell'amore di Anzio nei suoi riguardi e delle sue radici familiari nella nostra Città, set a cielo aperto di colossal che hanno fatto la storia del cinema, sarei orgoglioso di conferirle la Cittadinanza Onoraria. Esprimendole, ancora una volta, il mio compiacimento per il suo album di ricordi portodanzesi, Le invio un caloroso saluto a nome di tutta la Città di Anzio", ha scritto nella lettera inviata a Verdone il sindaco De Angelis.
Una parte della famiglia di Carlo Verdone viveva ad Anzio, come la zia Bettina, che il regista romano ha ricordato con un post su Facebook per la recente scomparso. In un'intervista Verdone ha dichiarato che "Anzio era tutto per me, il luogo del divertimento, delle emozioni, dei primi innamoramenti, della curiosità. Ero giovanissimo e già cominciavo ad alimentare quel bagaglio umano che avrei riversato nei miei film. L'imbranamento, il lato coatto della vita, l'imbarazzo dei timidi e gli atteggiamenti esagerati e magari un po' volgari che vengono fuori quando stai al mare, al sole. Anzio era la comitiva, le ragazze, la musica beat, le feste nelle case sul mare, i Rolling Stones ascoltati dal juke-box della rotonda dove si andava con le cento lire per tre dischi da batticuore, la gelateria Mennella al porto, le gite in canotto, l'Arena dove i film erano impossibili, ma a noi ci facevano girare a mille, il mangiadischi di sera sulla spiaggia, i primi amori e le poesie struggenti che scrivevamo di notte sul diario".