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Carlo si ribalta con il materassino nel lago di Castel Gandolfo: due ragazzi lo vedono affogare

Carlo Paolo Bracco, 33 anni, siciliano ma da tempo residente a Roma, risulta disperso da ieri nella acque del lago di Castel Gandolfo. Stando a quanto ricostruito, il 33enne si è ribaltato con il suo materassino e non è più riemerso. Alcuni testimoni a bordo di un pedalò lo hanno visto praticamente annegare. Ricerche ancora in corso.
A cura di Enrico Tata
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Carlo scomparso nel lago di Castel Gandolfo
Carlo scomparso nel lago di Castel Gandolfo

Carlo Paolo Bracco, 33 anni, siciliano ma da tempo residente a Roma nel quartiere di Castelverde, risulta disperso da ieri nella acque del lago di Castel Gandolfo. Si è ribaltato con il suo materassino e non è più riemerso. Alcuni ragazzi a bordo di un pedalò lo hanno visto praticamente annegare. Il fatto è accaduto a circa 150 metri dalla riva e ora gli investigatori stanno cercando di capire come mai il ragazzo si sia allontanato tanto in direzione del centro del lago: forse si è addormentato sul materassino e non si è reso conto di nulla oppure potrebbe aver avuto un malore improvviso, potrebbe essere caduto in acqua e non è più riuscito a risalire a galla.

Castel Gandolfo, ricerche in corso

Alle ricerche stanno partecipando i sommozzatori dei vigili del fuoco, le forze dell'ordine, ma anche un elicottero del 115. "Mio fratello non è un nuotatore esperto, dava qualche bracciata ma non di più, si è trovato dunque in difficoltà", ha raccontato al Messaggero il fratello del ragazzo. Le speranze di ritrovarlo vivo sono ormai poche, ma soprattutto a spaventare i soccorritori è un tragico precedente: per individuare e recuperare il corpo di Elnur Babayev, affogato l'anno scorso nel lago, sono serviti oltre venti giorni di ricerche ininterrotte. Insieme a Carlo al lago c'erano il fratello e la compagna: "Verso le due mio fratello entra in acqua con il grande materassino che avevamo gonfiato un po' per uno. Ma dopo un'ora, un'ora e mezza, abbiamo cominciato a preoccuparci perché non lo vedevamo rientrare. Poi abbiamo visto quei ragazzi arrivare con il pedalò che chiedevano aiuto terrorizzati. Eravamo al largo, oltre le boe e le bandierine a duecento metri, quando verso il centro del lago abbiamo visto quell'uomo ribaltarsi, gridare aiuto e poi sparire giù. Non potevamo fare nulla, siamo corsi verso riva per allertare i soccorsi", ha raccontato il fratello sempre al Messaggero.

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