Carlo Calenda: “Pronto a fare il sindaco di Roma, ma nessuno me lo chiederà”
"È una sfida molto bella, ma non me lo proporrà nessuno, quindi il problema non si pone". Così Carlo Calenda ha risposto a una domanda di Corrado Formigli nel corso di Piazza Pulita in merito a una sua possibile candidatura a sindaco di Roma. L'ex ministro, che ha lasciato polemicamente il Partito democratico dopo l'accordo con i 5 Stelle, ma non ha seguito Matteo Renzi nella nuova avventura Italia Viva, ritiene che al momento non ci siano le condizioni per una sua candidatura. Anche se dal Partito democratico, in realtà, qualche apertura è arrivata. Eugenio Patanè, consigliere regionale del Pd, ha scritto infatti su Twitter: "Mi dicono che Carlo Calenda abbia detto a Piazza pulita, su La7, che farebbe volentieri il sindaco di Roma, ma purtroppo nessuno gli chiederà di farlo. Allora faccio outing: sono pronto a fare i comitati per Carlo Calenda sindaco di Roma.
Calenda: "La città va commissariata"
Ieri l'ex ministro dello Sviluppo Economico ha discusso dei problemi della Capitale in una tavola rotonda con, tra gli altri, il neo assessore capitolino ai Trasporti Calabrese. "Io penso che un atto di responsabilità è di dire: ‘Cari signori, la città è fuori controllo, il sindaco non è in grado di gestire questa città'. La responsabilità non è di Virginia Raggi, ma è di chi l'ha candidata, pensando che potesse fare uno dei lavori più difficili del mondo una persona che non ha nessuna esperienza per farlo. La Capitale in questo momento è fuori controllo, vanno messi soldi per Roma, ma la città va commissariata. Possiamo essere d'accordo che i problemi di Roma non sono nati con Raggi, possiamo essere d'accordo che sono peggiorati con lei, ma ora serve un commissario". Queste le priorità per Roma secondo Calenda: 1) Concentrarsi soprattutto su decoro urbano e trasporti 2) Mettere tutti i soldi che una Capitale merita 3) Commissariare la città. "Forse mi sono espresso un po' duramente con Raggi, ma se cambi così troppi assessori e dirigenti vuol dire che non c'è controllo sulla gestione. Il commissario è indispensabile per placare il clima e anche per fare operazioni straordinarie per esempio su Atac e Ama".