“Caravaggio divino e umano”: l’evento di sabato 27 dedicato al pittore
L'Associazione Culturale Takala propone per sabato 27 gennaio un interessante itinerario che permetterà ai partecipanti di apprezzare e conoscere meglio uno dei personaggi più affascinanti della storia dell’arte: Caravaggio. Pittore straordinario ma dal carattere turbolento, fece patire non poco protettori e committenti passando con grande semplicità dalle sale dei palazzi principeschi alle prigioni. Partendo dalle sue splendide tele conservate a Santa Maria del Popolo, il tour passerà attraverso le vie frequentate dall'artista durante la sua permanenza a Roma, che lo videro protagonista di eccessi e stravizi, per poi giungere alle tele di Sant'Agostino e San Luigi dei Francesi. Appuntamento alle ore 16:00 davanti alla Chiesa di Santa Maria del Popolo. Quota di partecipazione, 9 euro. Prenotazione obbligatoria al sito ufficiale.
La sua permanenza nella Capitale
Nato a Milano, il pittore si trasferì a Roma nel 1592. Qui trascorse qualche tempo come apprendista presso la bottega di Lorenzo il Siciliano e poi in quella del pittore Antiveduto Grammatica; a questi primi anni risale una delle sue opere più famose, il Bacchino Malato. L'anno della svolta fu il 1595, quando conobbe il Cardinale Francesco Maria del Monte, il primo a comprendere il grande talento del pittore. Sotto la sua protezione otterrà numerose committenze, anche pubbliche. Il rapporto di Caravaggio con quest'ultime e con i soggetti sacri fu però sempre controverso: moltissime pale d’altare e opere sacrali che gli erano state commissionate furono poi rifiutate. Il modo in cui egli dipingeva affascinava i suoi contemporanei ma i soggetti, la vividezza e la schiettezza con cui lo faceva era troppo “umana” per essere accettata come oggetto di devozione e venerazione. Così accadde per esempio con La Conversione e il Martirio di San Matteo. La sua attività artistica fu però sempre ostacolata dal carattere turbolento. Assiduo frequentatore di taverne e luoghi triviali, era spesso al centro di risse e schiamazzi. La sicurezza con cui ostentava un talento non comune e la facilità con cui scivolava nella violenza gli procurarono non pochi problemi. In molti casi, riuscì a venir fuori da situazioni difficili solo grazie all'intervento dei suoi potenti amici ed ammiratori. Ma nel 1606, durante una rissa, Caravaggio uccise Ranuccio Tommasoni. L’omicidio gli procurò la condanna alla decapitazione; per fuggire dalla morte, decise di fuggire definitivamente da Roma e approdare a Napoli.
Come raggiungere la Chiesa di Santa Maria del Popolo
- In metro, linea A fermata Flaminio.
- In autobus, linee 88-95-117-119-490 o 495.