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Caos sciopero e quell’ordine via radio: “Evacuare tutti i treni”. Chi è stato?

“A Roma sono 490 e, da contratto, devono lavorare 6 ore e 10 minuti, per 6 giorni a settimana. Le ore effettive di guida, però, sono solo 3, se non si aggiungono gli straordinari. Il resto sono tempi tecnici, manovre”, attacca l’Atac.
A cura di Enrico Tata
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“Avviso a tutti i treni: il servizio da questo momento è fermo. Evacuare tutti i treni”. In un video che sta girando in queste ore su Facebook, ancora da verificare e che sembra ripreso con uno smartphone da un conducente di una metropolitana, si sentono queste parole e questo ordine. “Ma se mi fermo questi me menano”, avverte il conducente. Questo è uno degli episodi che la Commissione d'inchiesta interna sul caos metro dello scorso venerdì, il giorno dello sciopero del trasporto pubblico, dovrà esaminare. Chi ha dato quell'ordine? E quando? E perché lo sciopero è iniziato prima dell'orario stabilito, quando ancora era in vigore la fascia di garanzia? Già domani potrebbero arrivare le prime risposte e le prime sanzioni.Sempre oggi anche la Procura di Roma aprirà un fascicolo sullo sciopero, dopo l'esposto presentato dal Codacons. “interruzione di pubblico servizio”, “violenza privata nei confronti degli utenti”, “attentato alla sicurezza dei trasporti”, sono i punti dirimenti del documento presentato dal Codacons.

Intanto scoppia la polemica tra Atac e i macchinisti. “A Roma sono 490 e, da contratto, devono lavorare 6 ore e 10 minuti, per 6 giorni a settimana. Le ore effettive di guida, però, sono solo 3, se non si aggiungono gli straordinari. Il resto sono tempi tecnici, manovre", fa sapere l'azienda che gestisce il trasporto pubblico romano. "A Milano un macchinista della metro lavora oltre 1150 ore l'anno, a Roma solo 720 ore", aveva denunciato il sindaco Marino a caldo. "I colleghi che si sono presentati al lavoro sono stati molti meno di quelli programmati da Atac, per cui le corse hanno subito un forte rallentamento sin dall'inizio: il risultato è stato che poco prima delle 8,30, cioè a ridosso dello stop, le banchine erano talmente sovraffollate e i treni così stracolmi che alla Dct (la Direzione centrale del traffico) non hanno potuto far altro che dare l'ordine di evacuazione per motivi di sicurezza. Ma è una procedura codificata, non un capriccio, si fa sempre così in situazioni di rischio, e quella di venerdì scorso lo era". Questo il racconto di uno dei macchinisti in servizio quel giorno riportato da Repubblica.it.

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