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Camorra nel Lazio, si rivolge al clan per intimidire imprenditore: arrestato consigliere a Ferentino

Per avere soldi da un imprenditore che aveva vinto il bando per la costruzione dei loculi del cimitero di Ferentino, Frosinone, si era rivolto a quattro esponenti vicini a un clan camorristico di Napoli. Queste le accuse al consigliere comunale di Ferentino, Pio Riggi, finito in manette insieme ad altre quattro persone.
A cura di Enrico Tata
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Voleva soldi da un imprenditore che si era aggiudicato un appalto da sei milioni di euro per la costruzione di loculi nel cimitero di Ferentino, Frosinone. Per convincerlo, è la ricostruzione degli inquirenti, si era rivolto a persone vicine a un clan napoletano di Camorra. Questi personaggi, secondo gli investigatori, "hanno agito sfruttando la forza di intimidazione del clan, mediante l'uso di armi e persino mediante veri e propri raid nella sede dell'azienda". In manette sono finiti loro e anche il consigliere comunale di Ferentino, Pio Riggi, "il vero artefice ed ideatore della condotta estorsiva, sebbene incensurato". Così scrive il gip Flavia Costantini nell'ordinanza di arresto nei confronti di cinque persone, tra cui il consigliere Riggi. Le accuse sono, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dell'imprenditore. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia, hanno fatto emergere il ruolo fondamentale di Riggi: grazie a lui, scrive ancora il gip Costantini, "l'organizzazione camorristica fagocita un'impresa sana e la asserve ai suoi desiderata; il suo inserimento ormai pluriennale all'interno dell'amministrazione di Ferentino ne garantisce il concreto ed attuale pericolo di reiterazione di condotte anche per reati di pubblica amministrazione".

I camorristi hanno chiesto all'imprenditore fino a un milione di euro e quest'ultimo aveva già pagato una prima tranche di 44mila euro, poi ha deciso di non dare più soldi ai quattro e infine di denunciare il fatto. A quel punto sono iniziate minacce e intimidazioni, anche con veri e propri raid all'interno dell'azienda.

Il Comune di Ferentino: "Noi estranei, nessun illecito"

Il comune di Ferentino fa sapere che al momento "è stato evidenziato alcun elemento, comportamento o atteggiamento che possano ricondurre ad attività illecite all'interno della compagine amministrativa comunale". Per l'amministrazione "gli eventi e i fatti ad essi connessi contestati dagli organi giudiziari allo stato non riguardano in alcun modo i procedimenti amministrativi posti in essere dal Comune di Ferentino al fine di affidare l'appalto in project financing dell'ampliamento del locale cimitero comunale il cui iter andrà regolarmente avanti". "Pur esprimendo il proprio sconcerto per quanto accaduto, nel contempo il Comune prende le distanze da accostamenti e illazioni paventate dalla stampa circa i collegamenti dichiarati, per i quali si riserva, tra l'altro, di ricorrere nelle sedi opportune a tutela della propria immagine e della correttezza dell'operato dell'Ente".

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