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Camorra a Roma, condannati a 420 anni i “Napoletani della Tuscolana”

I pm hanno chiesto la condanna per 32 persone accusate di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, riciclaggio. Secondo gli inquirenti il gruppo criminale gestiva lo spaccio di stupefacenti a Centocelle, Torpignattara, Pigneto e Borghesiana.
A cura di En.Ta.
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Nella malavita romana erano conosciuti come i "Napoletani della Tuscolana", un'organizzazione di matrice camorristica che operava nella zona sud est di Roma. Il pm Alessandro Di Taranto ha chiesto 420 anni di reclusione per trentadue membri. Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione mafiosa, all'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, reati contro la persona, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi, illecita concorrenza con violenza e minacce, commessi con l'aggravante delle modalità mafiose .

Secondo le indagini, il gruppo gestiva lo spaccio di stupefacenti nei quartieri romani di Centocelle, Torpignattara, Pigneto e Borghesiana, ma gli affiliati sarebbero responsabili anche di gravi episodi di estorsioni e intimidazioni per recuperare crediti. Dell'organizzazione facevano parte noti criminali romani e persone provenienti dal Napoletano. Secondo gli inquirenti avrebbero voluto gestire anche il gioco d'azzardo e la distribuzione delle slot machine in zona Tuscolana-Cinecittà. Nell'ambito della stessa inchiesta, si apprende, altre sei persone sono state già giudicate col rito abbreviato nel luglio scorso, quando furono condannate a 66 anni di reclusione.

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