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Camorra, 10 arresti a Latina: in manette anche referenti del clan Licciardi

In cella sono finiti anche due napoletani ritenuti vicini al clan camorristico “Licciardi”, attivo nella periferia Nord di Napoli. I due, che devono rispondere dei reati di spaccio di stupefacenti ed estorsione, da tempo si erano trasferiti a Terracina, dove operavano per conto della cosca napoletana.
A cura di An. Mar.
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Le mani della camorra si stendono fino al basso Lazio, tra Latina e Terracina. Stamane, nel corso di una operazione congiunta della Squadra mobile di Latina, del Commissariato di Terracina, delle squadre mobili di Roma e Napoli e del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo Latina, dieci persone sono state arrestate per spaccio di droga ed estorsioni.

In cella sono finiti anche due napoletani ritenuti vicini al clan camorristico "Licciardi", attivo nella periferia Nord di Napoli. I due, che devono rispondere dei reati di spaccio di stupefacenti ed estorsione, da tempo si erano trasferiti a Terracina, dove operavano per conto della cosca napoletana, alla quale sarebbero legati da vincoli di parentela. Il clan campano vede proprio nel traffico di droga e nel racket le principali attività illecite sulle quali fonda la propria egemonia sulle altre cosche.

Quattro degli arrestati sono stati portati nel carcere di via Aspromonte. Altri due sono stati posti agli arresti domiciliari: per altri quattro indagati è scattato l'obbligo di firma. Tutte le ordinanze di misure cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Latina Pierpaolo Bortone su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Marco Giancristofaro.

Le indagini degli inquirenti hanno permesso di accertare l’efferatezza con cui gli indagati operavano in caso di mancata riscossione di crediti. I dieci non esitavano infatti a mostrare armi da fuoco e a esplodere colpi a scopo intimidatorio. Sempre nel corso delle intercettazioni gli agenti hanno captato anche una brutale aggressione avvenuta in piena notte nella città di Roma, ai danni di un giovane terracinese di 24 anni. Il ragazzo è stato picchiato all’interno della propria abitazione da uno degli arrestati, detto "il brasiliano". Un altro aspetto della vicenda accertato dalle indagini è il fatto che alcuni tra gli indagati, impossibilitati a recarsi fuori dalla propria città perché colpiti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, utilizzavano un minorenne per raccogliere gli ordinativi di droga.

L'operazione odierna è stata tempestiva: secondo gli inquirenti il gruppo criminale era infatti in procinto di fare il “salto di qualità” cercando contatti con narcotrafficanti e programmando un viaggio in Spagna alla ricerca di fornitori di grossi quantitativi di droga.

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