video suggerito
video suggerito

Calano i contagi nel Lazio, l’infettivologo Mastroianni “Forse tra i primi a ripartire”

Coronavirus, continua il calo di nuovi contagi nel Lazio. L’infettivologo Mastroianni: “Con questi numeri è possibile che il Lazio sia tra le prime regioni a ripartire”. Ma avverte: “la popolazione dovrà fare la sua parte e continuare a fare molta attenzione, usando tutte le precauzioni del caso, e bisognerà essere capaci di individuare tempestivamente l’eventuale insorgenza di nuovi focolai”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
5.047 CONDIVISIONI
Coronavirus nel Lazio
Coronavirus nel Lazio

Cala la curva dei nuovi contagi e dei ricoverati da coronavirus nel Lazio: un dato che fa ben sperare in vista delle prossime settimane e che potrebbe portare ad una parziale riapertura delle attività. Non la fine della serrata imposta dal governo come misura d'emergenza, ma comunque le prime avvisaglie che la fine del tunnel sia vicina. Ne ha parlato il dottor Claudio Mastroianni, ordinario di Infettivologia all'Università La Sapienza di Roma e direttore della Uoc di Malattie infettive del Policlinico Umberto I, in una lunga intervista rilasciata al Messaggero.it, in cui ha analizzato i dati dell'ultimo bollettino del Lazio sul coronavirus.

Come spiegato dal professor Mastroianni, il calo è costante e si associa ad un aumento delle persone dimesse, già da diversi giorni, "e questo ci suggerisce che finalmente i nostri sacrifici stanno funzionando". Se confermati anche nei prossimi giorni, i dati potrebbero portare ad un ulteriore miglioramento entro la fine del mese, finendo così per "aprire" alla possibilità di rimuovere alcune restrizioni. "Se entro la fine del mese i contagi non saranno arrivati a quota a zero, saranno comunque molto bassi", spiega ancora Mastroianni, che però sottolinea: "La fase di riapertura sarà graduale e dipenderà molto dalla situazione delle varie regioni. Ma con questi numeri è possibile che il Lazio sia tra le prime a ripartire. Ma bisognerà stare molto attenti a non abbassare la guardia, perché una volta entrati nella fase due", ha aggiunto ancora il professore, "bisognerà essere capaci di individuare tempestivamente l'eventuale insorgenza di nuovi focolai ed essere pronti a isolarli e circoscriverli subito. Solo così potremo evitare di dover ricominciare tutto da capo. Anche la popolazione", ha concluso, "dovrà fare la sua parte e continuare a fare molta attenzione, usando tutte le precauzioni del caso".

5.047 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views