Cadavere mummificato in una parete dell’Ospedale Gemelli: si indaga nella vita dell’uomo
"Sappiamo che fino a novembre 2017 era a Ostia, ma non dove fosse in quei giorni. In tutte le mense Caritas e i centri diocesani, chiunque entri è registrato e anche se non ha i documenti fornisce un nome. Siamo quindi a conoscenza di chi arriva, L'unica cosa che mi viene in mente quindi, è che spesso le persone parlano di volontari della Caritas anche in riferimento ad altri gruppi. Non siamo i soli a scendere in strada la sera ad aiutare i senza fissa dimora, ci sono anche gruppi di giovani, scout, o altre associazioni. Sarà stato qualcuno che faceva parte di questi altri gruppi ad accompagnarlo in ospedale". Lo ha detto un volontario della Caritas a Fanpage.it, in riferimento a Hant Valer, l'uomo trovato cadavere all'interno di un vano di collegamento per condotte di aerazione dell'ospedale Gemelli di Roma. Nelle ore successive al ritrovamento del corpo mummificato del 45enne, gli inquirenti hanno iniziato a ricostruire gli spostamenti dell'uomo. E si era fatta strada l'ipotesi che fosse stato accompagnato al nosocomio da un volontario della Caritas, notizia smentita dall'organismo pastorale.
Hant Valer è stato portato all'ospedale Gemelli il 10 agosto scorso a causa di una grave cirrosi epatica. Il 13 agosto aveva chiesto di interrompere le cure, ma i medici erano riusciti a convincerlo a proseguire. Quella stessa notte, intorno alle 2, si sarebbe allontanato dal reparto di Medicina Interna e Gastroenterologia, sparendo nel nulla. Il personale sanitario aveva perlustrato l'ospedale in lungo e in largo, allertando anche la sicurezza per provare a rintracciare l'uomo, svanito nel nulla. Non avendo nessun parente in Italia, i dottori non sapevano nemmeno a chi denunciare la scomparsa. Senza contare che nei giorni successivi nessuno è andato al Gemelli a chiedere di lui. Convinti che il 45enne fosse scappato dall'ospedale, i medici hanno chiuso il ricovero per dimissioni volontarie. Ieri mattina, la tragica scoperta.
A trovare il corpo senza vita del senza tetto sono stati alcuni operai che stavano eseguendo lavori di manutenzione straordinaria all'ottavo piano del Gemelli. Sconvolti dall'odore nauseabondo che arrivava dall'intercapedine, sono andati a ispezionare il vano: ed è qui che hanno visto il cadavere, incastrato tra i fili elettrici. Sul posto è arrivata la polizia, che indaga per omicidio colposo al fine di poter effettuare tutte le indagini del caso. Una delle ipotesi è che l'uomo abbia cercato di uscire dall'ospedale tramite una porta di sicurezza, e sia caduto per sei metri, morendo sul colpo.