Cadavere in un sacco a Monteverde: il 57enne egiziano è stato strangolato

Novità nelle indagini sul cadavere di un uomo abbandonato in un sacco a Roma, quartiere Monteverde. Secondo i primi accertamenti del medico legale, il 47enne egiziano sarebbe morto per “asfissia meccanica”: strangolamento. L’autopsia, che servirà a confermare o meno questa ipotesi, sarà effettuata nella giornata di domani. Quando è stato ritrovato l'uomo aveva le mani legate dietro la schiena con una corda collegata al collo. Il decesso risalirebbe ad alcuni giorni fa. Non si esclude nessuna pista anche se, secondo quanto si è appreso da fonti di polizia non ci sarebbero elementi che possano ricondurre a un delitto legato alla criminalità organizzata. Gli investigatori stanno anche guardando le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona che potrebbero aver ripreso i responsabili mentre abbandonavano il corpo, probabilmente la notte precedente al ritrovamento.

Gli investigatori della Squadra Mobile hanno ascoltato familiari, amici e conoscenti dell'uomo per cercare di far luce sulla morte dell’uomo, un ex cuoco andato in pensione recentemente in seguito ad una malattia. L’egiziano, secondo le prime ricostruzioni della polizia, era sposato e aveva una figlia in Egitto. Viveva in Italia da circa dieci anni ed aveva regolare permesso di soggiorno.

Il movente: forse una rapina?

L'uomo otrebbe essere stato vittima di una rapina. L'egiziano disponeva, secondo quanto si è appreso, di una consistente somma di denaro, forse destinata all'avvio di un'attività commerciale, e della circostanza potrebbe essere stati a conoscenza i suoi assassini. Gli accertamenti, secondo l'Ansa, puntano dunque anche su questa ipotesi, anche se non vengono scartate altre possibilità.